Favorire la piena inclusione delle donne e della comunità LGBTQIA+ nello sport, sostenendo l’equità mediante un approccio intersezionale.
*Intendiamo “donne” tutte quelle persone che si riconoscono come tali.
Contesto
Nel corso dell’ultimo decennio, l’equità di genere e la lotta contro la discriminazione e la violenza verso la comunità LGBTQIA+ sono stati temi centrali nell’agenda della Commissione Europea, con diversi piani d’azione attuati. In particolare, la Strategia per l’Uguaglianza di Genere 2020-2025 e la Strategia per l’Uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 mirano a promuovere la partecipazione delle donne nello sport, l’equilibrio di genere nei ruoli di leadership all’interno delle organizzazioni sportive e a contrastare la discriminazione subita dalle persone LGBTIQ+ nello sport.
Lo sport è spesso associato a valori positivi come l’uguaglianza, il fair play, il lavoro di squadra e il rispetto, e ha il potenziale di stimolare un cambiamento sociale positivo. L’Unione Europea ha a lungo considerato lo sport come uno strumento potente per l’inclusione, lo sviluppo dei diritti civili e il miglioramento della società. Dal 2007, e con il Trattato di Lisbona nel 2009, lo sport è diventato un pilastro delle politiche dell’UE, affrontando tematiche come il razzismo, il doping, l’esclusione sociale e le disuguaglianze di genere. La Strategia per l’Uguaglianza LGBTIQ sottolinea il potenziale dello sport nel sfidare i pregiudizi di genere e gli stereotipi affrontati dalla comunità LGBTQIA+.
Tuttavia, gli ambienti sportivi possono anche perpetuare morali e pratiche negative, spesso riflettendo le divisioni sociali. La discriminazione di genere e secondo le SOGIESC (Orientamento Sessuale, Identità di Genere, Espressione di Genere e Caratteristiche Sessuali) è prevalente nello sport, minando l’integrità e talvolta portando ad abusi, molestie e violenza. Lo sport è spesso dominato da mascolinità egemoniche e ideologie maschili tradizionali, che ostacolano la promozione dell’uguaglianza di genere e la difesa dei diritti della comunità LGBTQIA+.
La violenza basata su genere e secondo le SOGIESC nello sport è un problema serio, con studi che evidenziano abusi verbali e fisici diffusi, e molestie. La discriminazione e la violenza spesso derivano da un sistema patriarcale che anche nello sport impone ruoli di genere rigidi in cui prevalgono le aspettative eteronormative. Questa cultura esclude le donne e individui LGBTQIA+, portando a una partecipazione limitata e perpetuando stereotipi.
In risposta, la Commissione Europea ha delineato linee guida per accelerare l’uguaglianza di genere nello sport, con aree chiave come la partecipazione, la formazione, la leadership, la copertura mediatica e l’affrontare la violenza di genere. Il progetto SISTERS si allinea con queste raccomandazioni, mirando a creare ambienti sportivi inclusivi, indipendentemente dal genere o altre caratteristiche inerenti all’identità sessuale (SOGIESC) in cui si riconoscono le persone.
Obiettivi
- Comprendere le tendenze, i fatti e le ragioni dietro l’accesso iniquo delle donne e della comunità LGBTQIA+ allo sport attraverso una lente intersezionale.
- Aumentare le capacità delle organizzazioni sportive di base, dellɜ allenatorɜ e dellɜ atletɜ attraverso metodi sensibili al genere e informati sull’intersezionalità per promuovere l’equità nello sport e affrontare episodi di discriminazione e violenza basati sul genere.
- Aumentare la consapevolezza tra professionistɜ dello sport, atletɜ e le organizzazioni/federazioni sportive sugli effetti dannosi delle forme intersecanti di discriminazione e violenza sulla piena partecipazione delle donne e della comunità LGBTQIA+ nello sport.
Attività
- Interviste mirate a diversɜ rappresentanti sportivɜ su disuguaglianza di genere e forme intersecanti di discriminazione, stereotipi e violenza affrontate da donne e persone LGBTQIA+ nello sport. Identificazione di buone pratiche innovative, inclusive e intersezionali per l’uguaglianza di genere e LGBTIQ+ nello sport.
- Formazione internazionale per la partnership del progetto sull’uguaglianza LGBTIQ+ nello sport, sensibilità di genere e metodi informati sull’intersezionalità.
- Sessioni di formazione per allenatorɜ sportivɜ, dirigenti e professionistɜ dello sport sulla governance sensibile al genere e LGBTQIA+ nello sport.
- Sessioni di formazione per giovanɜ atletɜ sulla governance sensibile al genere e LGBTQIA+ nello sport.
- Tornei sportivi locali, comprese le cerimonie di premiazione per le squadre vincitrici.
- Campagna di sensibilizzazione sullo sport inclusivo di genere e LGBTIQ+ da parte di squadre locali e allenatorɜ.
- Tavole rotonde nazionali con associazioni locali, club sportivi, decisorɜ politichɜ.
- Eventi di chiusura nazionali
- Evento Finale Internazionale
Risorse
- Manuale SISTERS. Risultati delle interviste raccolte a livello locale, buone pratiche, linee guida per allenatorɜ, dirigenti di club sportivi e prove ed esercizi per affrontare la discriminazione di genere nello sport.
- Quadro e programma di formazione. Piccolo manuale che riassume il programma e la metodologia per condurre le formazioni locali.
- ‘Sports Bag’. Toolkit contenente esercizi, metodi, video, quiz, test di autovalutazione, letture che saranno il materiale principale utilizzato per il programma di formazione.
- Videoclips dei tornei con interviste a allenatorɜ, giovani, docenti, coach e i momenti salienti dei tornei.
Impatto
- Migliorate le competenze di 120 figure professionali che lavorano nel settore sportivo (allenatorɜ, dirigenti di associazioni sportive e professionistɜ dello sport a livello professionale) per garantire una governance sensibile al genere nello sport.
- Aumentata la comprensione e la conoscenza di 240 atletɜ sportivɜ su quelle che sono le discriminazioni basate su genere e SOGIESC+ nel campo sportivo
- Incremento per 360 giovani partecipanti (60 per paese), delle loro capacità cooperative in eventi sportivi la cui presenza è caratterizzata da persone di genere e SOGIESC diversi
Partner
- CESIE ETS (Italia, coordinatore)
- Associaciao de Futbol do Porto (Portogallo)
- Champions Factory (Bulgaria)
- Symplexis (Grecia)
- CSI Center for Social Innovation LTD (Cipro)