Il CESIE porta avanti un impegno costante nel contrasto alla tratta di esseri umani attraverso diverse iniziative, tra cui l’uso di strumenti digitali per le indagini (ASIT), il rafforzamento delle capacità delle autorità giudiziarie e degli operatori in prima linea (Safe Borders), il sostegno alle donne sopravvissute alla tratta (SAFE HUT) e la promozione di percorsi di guarigione per le vittime (HEAL).
In questo contesto, la conferenza finale di DISRUPT ha rappresentato un momento chiave per discutere approcci innovativi e sfide nel contrasto alla tratta, coinvolgendo forze di polizia, magistrati, giudici, rappresentanti di ONG, Eurojust e INTERPOL.
Uno dei temi centrali del dibattito è stato il ruolo sempre più importante delle prove digitali nelle indagini sulla tratta. Le nuove tecnologie permettono di raccogliere informazioni cruciali per identificare e perseguire i responsabili, migliorando il coordinamento tra le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie. Tuttavia, la loro applicazione varia significativamente: in alcuni contesti sono già integrate nei processi investigativi, mentre altrove restano ancora marginali. L’adozione di strumenti digitali specifici permette di tracciare i movimenti delle vittime, analizzare comunicazioni online e raccogliere prove che possono essere decisive nei procedimenti giudiziari.
Parallelamente, è emersa la necessità di armonizzare il quadro giuridico a livello europeo per garantire che le prove digitali siano pienamente riconosciute nei processi. La cooperazione tra diversi attori è fondamentale per superare barriere procedurali e legislative che ancora ostacolano un utilizzo efficace delle informazioni raccolte digitalmente.
Un altro tema chiave è l’approccio centrato sulla vittima, essenziale per garantire che il contrasto alla tratta non sia solo efficace dal punto di vista investigativo, ma anche rispettoso dei diritti delle persone coinvolte. Tra le pratiche più efficaci emerse dalla discussione vi sono l’utilizzo di ambienti protetti per le testimonianze, la riduzione del numero di interrogatori per evitare la vittimizzazione secondaria e l’impiego di mediatori culturali per facilitare la comprensione delle procedure legali. In alcuni contesti, le vittime sono direttamente coinvolte nella formazione di operatori e magistrati, contribuendo a rendere il sistema più sensibile alle loro esigenze.
Durante la conferenza è stata presentata la graphic novel DISRUPT, uno strumento innovativo che, attraverso il formato narrativo interattivo, sensibilizza operatori e pubblico sull’uso delle prove digitali nei casi di tratta. Attraverso scenari realistici, la storia mostra le dinamiche del crimine e le modalità di intervento, rafforzando la consapevolezza e la preparazione degli attori coinvolti. Il documento sarà presto disponibile a questo link.
Il manuale DISRUPT rappresenta un contributo fondamentale per chi opera nel settore, fornendo linee guida pratiche su come raccogliere, analizzare e utilizzare le prove digitali nel contrasto alla tratta di minori. Grazie a strumenti come questo, è possibile migliorare l’efficacia degli interventi e rafforzare la collaborazione tra le diverse parti coinvolte, con l’obiettivo ultimo di proteggere meglio le vittime e garantire giustizia. Il CESIE ETS continuerà ad impegnarsi in attività di formazione e scambio di conoscenze e buone pratiche nei mesi di maggio e giugno, coinvolgendo esperti in diritto, criminologia e supporto delle vittime tra avvocati, ricercatori, e mediatori interculturali.
Se ti interessa prendere parte a questi eventi, contatta luciano.cortese@cesie.org o georgia.chondrou@cesie.org.
A proposito di DISRUPT
DISRUPT – Enhance Digital led InvestigationS, pRosecutions and jUdicial resPonses for dismantling Trafficking chains of children è un progetto finanziato da ISF-2022-TF1-AG-THB.
Partner
- University of Malta (Malta, coordinatore)
- Law and Internat Foundation (Bulgaria)
- CESIE ETS (Italia)
- VICESSE (Austria)
- Victim Support Europe (Belgio)
Per ulteriori informazioni
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Contatta Luciano Cortese o Georgia Chondrou: luciano.cortese@cesie.org o georgia.chondrou@cesie.org.