La tratta di esseri umani (THB) è uno dei crimini più lucrativi e una delle più gravi violazioni dei diritti fondamentali al mondo, con conseguenze spaventose per tutte le parti coinvolte.
Si ritiene che la tratta di esseri umani in Europa crei un fatturato di circa 29,4 milioni annuo. Un quarto dei 14.000 casi individuati riguarda le persone minori, per lo più intrappolate in giri di prostituzione (64%), secondo il rapporto pubblicato da Save the Children (Save the Children, 2021).
L’Italia è un Paese di destinazione e transito di donne, bambini e uomini oggetto di tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale e lavoro forzato. Negli ultimi anni anche in Italia alcune persone transgender sono state oggetto di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Sebbene la prostituzione forzata sia ancora la principale forma di sfruttamento delle persone trafficate in Italia – che colpisce donne e ragazze – un numero crescente di persone (soprattutto uomini) è sottoposto a lavoro forzato e servitù per debiti, soprattutto nel settore agricolo nel sud Italia e nei servizi nel nord Italia (DPO, 2021).
- I casi registrati in Italia nel 2021 dal sistema antitratta sono stati 1.911, 75,6% per lo sfruttamento sessuale femminile e 3,3% dei casi riguardavano delle persone minori.
- La fascia d’età prevalente (45,4%) è tra i 18 ei 25 anni, ma c’è anche chi non ha ancora 17 anni.
- Il maggior numero di nazionalità sfruttate riportato nel 2021 è stato Nigeria (65,6%), Pakistan (4,5%), Marocco (2,6%) e Gambia (2,5%) e Costa d’Avorio (2,3%).
Le cifre per Gambia e Costa d’Avorio in particolare sono aumentate negli ultimi due anni. Si tratta delle giovani donne considerate doppiamente vittime di sfruttamento per gli abusi e le minacce estreme che fanno leva sulla loro condizione di madri single (Save the Children, 2021).
Diverse ricerche mostrano che negli ultimi anni le organizzazioni criminali attive nella tratta di esseri umani si sono adattate alle restrizioni alla mobilità transnazionale dovute al COVID-19 (Save the Children, 2021; UNODC, 2022). Quello che è emerso è l’aumento dello sfruttamento sessuale indoor e attraverso internet, costringendo le giovani vittime ad accettare rischi ancora più elevati e sottopagati, spesso illegali. Chat online, social media, “agenzie di collocamento” online, siti di finta immigrazione online per reclutare potenziali vittime, forum sul dark web, pagamento di servizi legati allo sfruttamento di criptovalute: il problema del traffico elettronico è prevalente in vari canali di comunicazione e può riferirsi ad altri tipi di sfruttamento al di fuori delle competenze sessuali e lavorative (Save the Children, 2021).
- Nel 2021 l’Italia ha registrato 5.316 casi di pedopornografia – con un incremento del 47% rispetto al 2020 – e 531 minori vittime di adescamento online, con un’alta concentrazione per le persone giovani tra i 10 e i 13 anni.
La direttiva 2011/36/UE sulla prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e sulla protezione delle vittime è considerata la normativa di riferimento per la lotta contro la tratta di esseri umani a livello Europeo. Nel dicembre 2022, la Commissione europea ha proposto una revisione della direttiva anti-tratta dell’UE, sulla base di una valutazione d’impatto. La revisione proposta è generalmente accolta favorevolmente dalle organizzazioni della società civile; tuttavia, loro (e noi) si rammaricano che la revisione non abbia fornito maggiore protezione ai diritti delle persone trafficate. Oltre a rafforzare la risposta della giustizia penale alla tratta di esseri umani, si sarebbe dovuto enfatizzare una migliore protezione dei diritti umani per tutte le vittime, in particolare le persone migranti, richiedenti asilo, rifugiati e persone prive di documenti, poiché queste persone sono particolarmente a rischio di tratta e altre pratiche di sfruttamento.
In attesa di una maggiore tutela dei diritti delle persone trafficate da parte dell’UE e dei governi nazionali, negli ultimi anni il CESIE ha promosso, oltre ad aver partecipato, importanti iniziative transnazionali nel campo della lotta alla tratta:
- Con WINGS – Supporting Women survivors of trafficking through a Comprehensive Integration Programme – intendiamo promuovere un’azione a più livelli rivolta alle donne migranti sopravvissute alla tratta e sviluppare il quadro generico sull’inclusione sociale ed economica incentrata sulle sopravvissute.
- Con SAFE HUT – Holding safe spaces for women and girls’ empowerment – noi sosteniamo l’integrazione sociale e l’integrazione sociale e lavorativa delle donne e delle adolescenti vittime/sopravvissute alla tratta attraverso l’istituzione di spazi sicuri, cioè luoghi in cui le donne e le ragazze sono sostenute attraverso processi di empowerment.
- Con DISRUPT – Enhance Digital led InvestigationS, pRosecutions and jUdicial resPonses for dismantling Trafficking chains of children – noi lavoriamo per migliorare le indagini, i procedimenti penali e la risposta giudiziaria basata sulle prove digitali nel settore della tratta di minori, prestando particolare attenzione alla dimensione internazionale del fenomeno.
Poiché il 30 luglio è la Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, vogliamo sottolineare che continueremo a sensibilizzare sul tema e a promuovere e tutelare i diritti delle vittime di tratta, e con questa occasione chiediamo all’UE e ai governi nazionali maggiore protezione per i diritti delle persone trafficate.