In un contesto europeo sempre più globalizzato ed esposto ai contraccolpi delle crisi economiche e sociali che si sono susseguite negli ultimi anni, lo stretto legame che intercorre tra l’ambiente naturale e le questioni relative all’interculturalità svolge un ruolo chiave nel consolidamento della coesione sociale e, al tempo stesso, nell’affermazione di nuovi modelli di integrazione.
Se da un lato le problematiche di ambienti caratterizzati da scarsità di risorse e da fattori naturali e sociali ostili contribuiscono concretamente ad innescare gli attuali flussi migratori, dall’altro il vissuto di chi abbandona la propria terra sperando in un futuro migliore può condizionare negativamente l’inserimento nei nuovi contesti di vita, compromettendo l’inclusione e causando difficoltà nella creazione di nuove relazioni tanto sociali quanto con gli spazi fisici all’interno dei quali la quotidianità si sviluppa. L’educazione interculturale, finalizzata a sviluppare un pensiero plurale e competenze comunicative specifiche, si intreccia con l’educazione ambientale e ne condivide i fini poiché entrambe operano per favorire una integrazione sostenibile e partecipata.
Co-finanziate dal programma Erasmus+, cinque organizzazioni partner provenienti da Francia, Spagna, Martinica e Italia hanno recentemente dato vita al progetto “GreenInterculturality: promuovere l’integrazione di persone dal background migratorio attraverso l’educazione ambientale e pratiche sostenibili“.
L’obiettivo è quello di indagare in maniera più approfondita la relazione che intercorre tra interculturalità e coscienza ambientale, favorendo al tempo stesso l’inclusione dei migranti adulti attraverso la conduzione di workshop e la promozione di iniziative sostenibili che includano la componente ambientale, e valorizzino la conoscenza e l’esperienza di chi proviene da una cultura differente da quella del paese ospitante.
Alla luce delle restrizioni imposte a livello europeo per far fronte alla pandemia di coronavirus, il 9 e il 10 novembre 2020 ha avuto luogo il Kick-off meeting del progetto che ha riunito tutti i partner in modalità online. Il meeting ha rappresentato la prima occasione di incontro e discussione riguardo le diverse responsabilità e ruoli dei singoli partner, le prossime attività, le sfide che riguardano la possibilità per gli educatori sociali ed i formatori di far leva sulla componente naturale al fine di agevolare il percorso di integrazione.
Durante le diverse fasi d’implementazione del progetto sono previste, dunque, svariate attività. Inizialmente, i partner approfondiranno il tema dell’interculturalità e dell’ambiente, esplorando le differenti e complesse relazioni che legano i due temi ed i loro risvolti pratici in ambito sociale sia da un punto di vista teorico che pratico, coinvolgendo entrambi i soggetti target del progetto mediante interviste e gruppi di discussione. In seguito, prendendo spunto dai risultati di questa ricerca, i partner si concentreranno sulla conduzione di attività laboratoriali finalizzate all’acquisizione della lingua locale, all’appropriazione fisica di nuove aree urbane e alla costruzione di una rete sociale mediante l’utilizzo di pratiche artistiche.
Partner
I partner del progetto sono:
- Elan Interculturel (Francia, coordinatore)
- Associacio La Xixa Teatre (Spagna)
- Associaciò Animacciòn Arteterapia (Spagna)
- D’Antilles et D’Ailleurs (Martinica)
- CESIE (Italia).
Per ulteriori informazioni
Leggi la scheda progetto.
Contatta Manfredi Trapolino: manfredi.trapolino@cesie.org.