Azioni PONTE: Costruendo una comunità contro la violenza di genere in modo intersezionale

giovedì 16 Maggio 2024

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La violenza di genere è un fenomeno complesso, che può avere conseguenze devastanti sull’identità di chi la subisce. Discriminazioni, pregiudizi e ripetuti abusi di potere concorrono ad alimentare tale fenomeno, in un sistema che non sembra in grado di fornire strumenti, metodi e risorse atti a contrastarlo. Il principio di uguaglianza formale e sostanziale, sancito nell’articolo 3 della Costituzione, pare non aver riscontro quando sono assenti risposte mirate e consapevoli, che riconoscano la complessità delle esperienze di ognunǝ di noi.

Convintɜ che il contrasto alla violenza di genere richieda un approccio che sia in grado di decostruire i singoli aspetti delle identità senza mai ridurle ad un unicum universalmente valido, adottare un focus intersezionale appare come l’unica opzione al fine di edificare ponti sulle lacune del sistema, che rappresentino l’ultimo tassello di una riflessione matura e condivisa, eco di un percorso strutturato di “comunità di pratica”.

Alla luce di queste premesse, abbiamo organizzato quattro workshop tematici all’interno del programma T-ESSERE PONTI che hanno seguito lo schema della già citata “comunità di pratica”. Gli incontri, strutturati in modo tale da consentire la condivisione di competenze e strumenti utili, hanno visto la partecipazione del gruppo di donne straniere di T-ESSERE PONTI, già formato sui temi in veste di formatrici e facilitatrici, nonché l’intervento di tre esperte esterne: Yodit Abraha, mediatrice presso il Centro Antiviolenza Le Onde, Lucia Siracusa, medico presso la UOSD Patologie Infettive Popolazioni vulnerabili-ARNAS Civico, e Giulia Gianguzza, operatrice sociale, e Maria Giulia Fava, avvocata, presso lo Sportello Sans Papiers del circolo Arci Porco Rosso. Tra gli argomenti affrontati, il ruolo della mediazione nella presa in carico per il contrasto della violenza di genere, le buone pratiche di presa in carico intersezionale nel settore medico e la presa in carico olistica e  gli strumenti legali per la protezione delle persone che subiscono violenza di genere.

L’analisi dei numerosi elementi che caratterizzano l’identità di ognunǝ è stata punto di partenza e presupposto essenziale per la costruzione e la decostruzione di un discorso consapevole su discriminazioni, pregiudizi culturali e violenza istituzionale, che ha permesso di individuare collettivamente nell’assenza di sufficienti strumenti e risorse, la formazione e la comunicazione come i maggiori ostacoli all’accesso ai servizi per le donne straniere. Se individuare questi ultimi significa senz’altro poter lavorare alla loro rimozione, approfondimenti specifici su contesti di violenza e la condivisione di esperienze dirette da parte di professionistɜ che operano nel settore hanno favorito lo sviluppo di maggiore consapevolezza, necessaria chiave di lettura per poter esplorare la complessità che ci circonda e di cui noi stessɜ siamo parte. 

I quattro workshop hanno saputo creare uno spazio di cura e co-creazione, in cui lɜ partecipanti hanno potuto condividere narrazioni, mezzi e strategie, fondamenta per azioni future. “Azioni PONTE”, che saranno sviluppate nei mesi a venire con la collaborazione di chi ha preso parte a questo percorso.

Lottare contro la violenza di genere significa anche non ridurre la complessità, saper vedere il mondo con gli occhi dellɜ altrɜ, costruire ponti affinché ogni identità venga riconosciuta e validata.

Vuoi partecipare anche tu alle azioni di T-ESSERE PONTI? Contatta: tessereponti@cesie.org.

A proposito di COMMUNITY LINKAGE

COMMUNITY LINKAGE – Improving gender-based violence service provision through the empowerment of migrant women as community-based mentors, trainers and agents of change è un progetto finanziato dal programma CERV-2021-DAPHNE dell’Unione Europea.

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