Il progetto VIM ha l’obiettivo di migliorare la salute tra i migranti promuovendo uno stile di vita sano e una maggiore consapevolezza del sistema sanitario del paese ospitante, per permettere a tutti di poterne usufruire in maniera corretta e completa.

A questo scopo, è stato organizzato un ciclo di tre incontri con i ragazzi di un CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Palermo. Ragazzi e adulti dal Senegal, Mali, Tunisia, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea si sono confrontati sui temi della salute, su come gestire i problemi legati all’affrontare un sistema sanitario nuovo e differente da quello del paese di provenienza. Gli incontri si sono basati sulla metodologia dell’educazione non formale, utilizzando il gioco come principale veicolo di apprendimento e dialogo.

Il primo incontro è stato dedicato ad introdurre il sistema sanitario italiano, in particolare partendo dal sistema legato all’utilizzo del servizio di pronto soccorso in ospedale, in quali casi utilizzarlo e qual è il significato dei codici rosso, giallo, verde e bianco. Parte dell’incontro è stata anche dedicata a discutere di un’alimentazione sana e corretta, legata al nuovo contesto e paese in cui i ragazzi si trovano a vivere.

Durante il secondo incontro è stato chiesto ai partecipanti ospiti del centro di esprimersi circa le differenze tra il sistema sanitario in Italia e nei paesi di loro provenienza. Per facilitare l’attività è stato chiesto di disegnare come vedono un ospedale o la figura del medico nel loro paese di origine e provare a trovare delle differenze e similitudini con le strutture e figure che conoscono in Italia.

L’ultimo incontro è servito ad approfondire la comprensione dei ruoli del medico di base e dei medici specialisti: per consolidare l’apprendimento di questi ruoli, è stato sperimentato un gioco a squadre in cui bisognava associare i nomi dei medici all’immagine corrispondente nel minor tempo possibile.

Gli incontri organizzati all’interno del progetto VIM servono all’obiettivo più esteso di rafforzare le competenze dei migranti nei settori legati alla salute come requisito preliminare per un’integrazione di successo nei sistemi di apprendimento del paese ospitante.