Raccontare storie è una delle pratiche più potenti per connettere le persone e stimolare cambiamenti significativi nella società. Le storie hanno il potere di abbattere barriere, creare empatia e sensibilizzare su tematiche complesse e delicate. In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso, la condivisione delle esperienze individuali diventa fondamentale per costruire una comprensione reciproca tra le diverse culture e identità. JeS si propone proprio di sfruttare questo potere narrativo per esplorare e approfondire le esperienze di vita di chi affronta sfide legate ai diritti umani.
Dal 25 al 29 novembre, il progetto ha organizzato una settimana di formazione presso lo Spazio Multisensoriale di Laurea, a Vantaa, in Finlandia, dove il metodo multisensoriale è stato al centro dell’attività. Il metodo multisensoriale coinvolge l’attivazione simultanea di più sensi—vista, udito, tatto, gusto e olfatto—per creare esperienze che non solo stimolano la mente, ma anche il cuore. Questo approccio mira a rendere più profonde e memorabili le esperienze di apprendimento, favorendo la connessione emotiva e la comprensione empatica di concetti astratti e temi complessi, come quello della casa e dell’appartenenza.
In particolare, il workshop si è concentrato sull’esplorazione dei diritti umani attraverso il filtro dell’appartenenza, un tema cruciale per molte persone, tra cui rifugiati e migranti. Creando ambienti che stimolano i sensi, i partecipanti hanno potuto vivere un’esperienza immersiva che ha sollecitato risposte emotive e cognitive, favorendo una riflessione più profonda sul significato di “casa” e “sicurezza”. Questo metodo innovativo ha permesso di analizzare e discutere come diverse persone, con storie e background diversi, vivano e interpretiamo il concetto di appartenenza in modo unico e personale.
L’obiettivo principale del progetto è stato quello di fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per utilizzare il metodo multisensoriale nella condivisione delle storie, un passo fondamentale per promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca. La formazione ha coinvolto non solo il team di progetto, ma anche studenti delle università partner, professionisti che lavorano con persone immigrate e, naturalmente, gli stessi migranti e rifugiati. Insieme, hanno creato un ambiente inclusivo e stimolante dove le storie individuali sono diventate ponti per superare le differenze e rafforzare la solidarietà e l’inclusione.
Per seguire gli sviluppi di JeS e conoscerne le novità visita il sito web https://jointstories.eu, seguici su Facebook o contatta Paula Goltzsche: paula.goltzsche@cesie.org.
A proposito di JeS
JeS – Joint eStories: Journeys from Fear to Fair è un progetto finanziato da Erasmus+ KA220-HED – Cooperation partnerships in higher education.
Partner
- LAUREA University of Applied Sciences (Finlandia, Coordinatore)
- UNIVERZA V MARIBORU (Slovenia)
- INCOMA (Spagna)
- UC Limburg (Belgio)
- European Migrant Platform (Belgio)
- CESIE ETS (Italia)
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Contatta Paula Goltzsche: paula.goltzsche@cesie.org.