Costruire uno spazio e un tempo nel carcere per normalizzare la relazione genitore-figliǝ e potenziare la funzione genitoriale, tutelando il benessere dellɜ minori dentro e fuori le mura.
Contesto
Labirinti è un intervento socioeducativo multidimensionale a supporto dellɜ minori figliɜ di detenuti in quattro territori: Catania, Ragusa, Palermo e Sciacca. Il labirinto diventa metafora del percorso intrapreso per trasformare l’immagine dellɜ minori rispetto al luogo e alla condizione detentiva dei genitori, aprendo nuove possibilità e vie inesplorate.
L’approccio è sistemico e integrato: prevede la presa in carico dellɜ minori dentro e fuori il carcere attraverso interventi di educativa territoriale, supporto scolastico e laboratori per lo sviluppo delle competenze relazionali. Parallelamente, si lavora con genitori detenutɜ e non detenutɜ per rafforzare la loro funzione genitoriale e aiutarlɜ nelle difficoltà relazionali con la prole. Un altro asse di intervento riguarda la formazione e la riflessione con le figure professionali coinvolte, mentre i tavoli territoriali mirano a costruire una policy condivisa.
Obiettivi
- Contribuire a modificare e migliorare i diritti e le condizioni di ingesso di figliɜ di persone momentaneamente in detenzione all’interno delle strutture carcerarie;
- Accompagnare la complessità di essere genitori in detenzione attraverso percorsi laboratoriali ed espressivi che possano supportare il rapporto genitore-filgliǝ;
- Sostenere la formazione di tutte le figure educative e istituzionali all’interno e intorno al carcare per fornire loro competenze adeguate a relazionarsi con la complessità delle genitorialità vissuta dentro;
- Attivare strategie e interventi multidimensionali per un cambio di narrazione relativo all’inclusione dellɜ figliɜ di persone detenute.
Attività
- Allestimento Labirinti Gialli, cioè spazi dedicati allɜ bambinɜ all’interno delle case circondariali, che hanno lo scopo di rendere meno traumatico l’ingresso in carcere quando ci sono i colloqui;
- Realizzazione di percorsi di Teatro sociale, drammaturgia di gruppo e gruppi di parola coinvolgendo genitori e figliɜ;
- Creazione e animazione di eventi culturali e ludico-ricreativi che coinvolgono le famiglie (genitori detenutɜ e non e figliɜ);
- Realizzazione di attività di educativa territoriale e di supporto scolastico per minori figliɜ di persone in detenzione.
- Realizzazione di percorsi laboratoriali ludico-ricreativi rivolti a gruppi eterogenei di minori (figliɜ di detenutɜ e pari) al fine di promuovere competenze relazionali, affettive e sociali.
- Realizzazione di percorsi sulla genitorialità e l’alfabetizzazione emotiva rivolti a minori segalati dall’USMM: figliɜ che si trovano nella condizione di avere un genitore detenuto o essi stessi già genitori.
- Attivazione di uno sportello di mediazione familiare, in carcere, a supporto della funzione genitoriale e di supporto psicopedagogico, fuori dal carcere, rivolto a genitori non detenutɜ che condividono l’esperienza del carcere e a genitori ex-detenutɜ dopo la scarcerazione;
- Realizzazione di percorsi di riflessione per agenti di polizia penitenziaria, tramite la metodologia del lavoro di gruppo, role-playing e Teatro-Forum, per comprendere le necessità di genitori detenutɜ nell’accoglienza dellɜ figliɜ in carcere;
- Attivazione di percorsi formativi rivolti a docenti di scuole con alto tasso di alunnɜ figliɜ di detenutɜ;
- Realizzazione di formazioni rivolte a operatorɜ sociali e culturali che desiderano operare dentro gli istituti penitenziari, al fine di dotarlɜ di strumenti utili rispetto alla relazione con la devianza, alla gestione delle emozioni e alla costruzione di percorsi con valenza trasformativa;
- Lavoro sull’abbattimento del tabù che interessa il carcere con interventi nelle scuole con alto tasso di minori figliɜ di genitori detenutɜ;
- Produzione e diffusione di un podcast narrativo a puntate sul tema dell’essere genitore in carcere destinato all’informazione e alla sensibilizzazione;
- Istituzione di un tavolo, trasversale ai 4 territori di intervento, di confronto su procedure e buone prassi e con l’obiettivo di redigere un unico documento di policy a carattere regionale dedicato alla tutela e cura dellɜ minori, figliɜ di detenutɜ, e della funzione genitoriale delle persone detenute.
Risorse
- Eventi di restituzione dei laboratori di teatro sociale e drammaturgia di gruppo;
- Diari di esperienze;
- 1 documento di policy;
- 1 podcast a puntate;
Impatto
- Rafforzamento del legame genitoriale dentro e fuori dallo stato di detenzione;
- Miglioramento del rapporto familiare dentro e fuori dal carcere;
- Accompagnamento dellɜ minori nell’attraversamento dello spazio carcerario;
- Rafforzamento delle competenze di educatorɜ, agenti penitenziari, docenti di figliɜ di persone momentaneamente in detenzione rispetto alla gestione delle emozioni;
- Rafforzamento della rete istituzione attorno al minore che si relazione alla condizione di detenzione di un genitore.
Partner
- Associazione Officina socialmeccanica (Italia, coordinatore)
- Aragorn Iniziative srl (italia)
- ASD FACCIAMO SCUOLA (Italia)
- ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE CRISCI RANNI (Italia)
- Associazione Mosaico (Italia)
- Casa Circondariale Catania Piazza Lanza (Italia)
- Casa circondariale di Sciacca (Italia)
- Casa Circondariale Palermo “Pagliarelli – Antonio Lorusso” (Italia)
- CASA CIRCONDARIALE RAGUSA (Italia)
- Centro Internazionale delle Culture Ubuntu ETS Onlus (Italia)
- CESIE ETS (Italia)
- Comune di Catania (Italia)
- Comune di Palermo (Italia)
- Comune di Ragusa (Italia)
- Comune di Sciacca (Italia)
- IC ELIO VITTORINI (Italia)
- Giolli società cooperativa sociale (Italia)
- I clown dottori di Ci Ridiamo Sù aps (Italia)
- IC FRANCESCO PETRARCA – CATANIA (Italia)
- ri-mani società cooperativa sociale (Italia)
- Rugby I Briganti ASD ONLUS (Italia)
- Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni – Catania (Italia)
- Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni – Palermo (Italia)