TOLERANT: L’integrazione delle vittime di tratta passa per la ricerca di un impiego

mercoledì 5 Febbraio 2020

Home » Migrazione » TOLERANT: L’integrazione delle vittime di tratta passa per la ricerca di un impiego

TOLERANT: L’integrazione delle vittime di tratta passa per la ricerca di un impiego

5 Febbraio 2020Migrazione, Notizie

Qual è il problema più grave per le vittime di tratta che vogliono uscire dal circuito dello sfruttamento sessuale?

Per molte di loro la risposta è una sola: la mancanza di un’alternativa, ovvero l’assenza di opportunità lavorative. Senza un lavoro, le possibilità di diventare finanziariamente indipendenti si riducono a zero e il rischio di ricadere nel circuito dello sfruttamento aumentano pericolosamente.

Questa semplice riflessione sta alla base del progetto TOLERANT - TransnatiOnal network for Employment integration of women vicTims of trafficking, un’iniziativa portata avanti dal CESIE insieme ad altre 5 associazioni provenienti da Italia, Bulgaria, Romania, Grecia e Austria con l’obiettivo di favorire l’integrazione e l’accesso nel mondo del lavoro di donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

Il nostro progetto è in piena fase di sviluppo e in occasione del meeting tenutosi a Bucarest tra il 16 e il 17 gennaio 2020, i partner hanno lavorato insieme alla definizione di validi strumenti per supportare l’inserimento lavorativo delle vittime di tratta. Tale incontro ha permesso ai membri del progetto di portare a termine la creazione di una Guida estremamente dettagliata per l’offerta di servizi integrati di assistenza lavorativa rivolta a tutte quelle organizzazioni della società civile, operatori e servizi pubblici che nello svolgimento del proprio lavoro assistono e dunque entrano in contatto con donne vittime di tratta.

Per la durata di 10 mesi, seguendo gli step contenuti nella Guida, saremo noi partner a fornire servizi di supporto lavorativo basati su un approccio di genere nei nostri rispettivi paesi.

In questo quadro, supportare la ricerca di opportunità di formazione e sviluppo di competenze trasversali, linguistiche e digitali rappresenta la strada scelta dal nostro team di TOLERANT. La realizzazione di un piano individuale di integrazione, così come indicato nella guida, non solo mette al centro le competenze e le qualifiche della vittima ma ne considera anche e soprattutto i suoi bisogni, esigenze, preferenze e aspirazioni sia come donna che come madre.

Dal meeting di Bucarest è nata anche una nuova e definitiva versione del Network di cooperazione transnazionale a livello europeo e internazionale capace di condividere esperienze e buone prassi tra enti, associazioni e individui che lavorano nel settore e forniscono assistenza lavorativa a vittime di tratta. La collaborazione così come la comunicazione tra questi soggetti consentirà la diffusione di metodologie efficaci di contrasto alla tratta creando anche dei legami tra paesi di approdo e paesi di origine.

Il lavoro nobilita la donna e costituisce la vera alternativa alla schiavitù sessuale, allontanando per di più lo spettro della rivittimizzazione.

Se lavori nel settore e offri servizi di supporto a donne vittime di tratta, fai sentire la tua voce. Mettiti in contatto con noi!

Sul progetto

TOLERANT – Network Transnazionale per l’Integrazione Lavorativa delle Donne Vittime di Tratta è co-finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (AMIF) dell'Unione Europea.

Per ulteriori informazioni

Leggi la scheda progetto.

Contatta Guido Savasta: guido.savasta@cesie.org

Educatorɜ contro la disinformazione: utilizzo dei social media nei contesti educativi

Educatorɜ contro la disinformazione: utilizzo dei social media nei contesti educativi

Nell’attuale era digitale l’informazione scorre rapida e incessante. Notizie false o distorte si propagano con una velocità sorprendente. Anche il mondo dell’educazione non è immune a questa sfida e in questo scenario complesso, il ruolo dellɜ educatorɜ diventa cruciale.
Con il corso online “Combating disinformation: Social media tools for digital media literacy”di QYOURSELF, alcunɜ docenti e formatorɜ si sono confrontati sull’uso consapevole dei social media come strumento educativo contro la disinformazione. Leggi l’articolo completo.

SCIREARLY: indicazioni chiave per migliorare l’educazione della prima infanzia

SCIREARLY: indicazioni chiave per migliorare l’educazione della prima infanzia

L’educazione e la cura della prima infanzia (ECEC) rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo dellɜ bambinɜ e per la costruzione di società più eque e inclusive. Studi scientifici dimostrano che un accesso equo e di qualità ai servizi per la prima infanzia ha un impatto positivo a lungo termine sul benessere, sulle competenze cognitive e socio-emotive dellɜ bambinɜ, contribuendo a ridurre le disuguaglianze educative.

CESIE ETS