Conferenza EAN: Bullismo e Cyberbullismo in Europa

lunedì 30 Giugno 2014

Home » Diritti e Giustizia » Conferenza EAN: Bullismo e Cyberbullismo in Europa

conference ean_webL’Europa deve sviluppare una strategia comune contro il bullismo: il messaggio chiave della I° conferenza della Rete Europea Anti-bullismo (EAN)

Secondo un recente sondaggio, in Europa, più della metà (55%) dei bambini che sono stati vittime di bullismo sono entrati in depressione.

Atene, 11-12 giugno 2014 – Più di 500 persone da tutta Europa hanno preso parte alla I° Conferenza della Rete Europea Anti-bullismo ospitata dalla ONG greca “The smile of the Child” nel corso di un evento di alto livello che si è svolto sotto la Presidenza ellenica del Consiglio dell’Unione Europea.

La conferenza ha consentito al mondo accademico, alle organizzazioni della società civile e a quelle governative nazionali e internazionali di discutere sul grave problema del bullismo, di scambiarsi buone pratiche relative a questo ambito e di presentare dati e studi interessanti su questo grave problema. L’istituzione ufficiale della Rete verrà annunciata il 13 giugno 2014 nell’ottica di promuovere una strategia comune contro il bullismo e di coordinare le azioni e le iniziative antibullismo.

Nello specifico, la conferenza di alto livello è stata organizzata nell’ambito del progetto della Rete Europea Anti-bullismo, coordinato da “The smile of the Child”, attuato in cooperazione con 16 organizzazioni provenienti da 12 stati membri dell’UE finanziato dal programma Daphne III della Commissione Europea.

Grande importanza durante la conferenza ha assunto il discorso di Dan Olweus, docente di psicologia, e leader mondiale nel settore della ricerca sul bullismo, il quale ha condiviso alcune informazioni interessanti sul fenomeno e ha parlato di miti e programmi di intervento volti a contrastare il bullismo nelle scuole. Olweus ha sottolineato quanto sia importante analizzare il cyberbullismo nel giusto contesto, e ha affermato che la maggior parte dei casi di cyberbullismo hanno origine in ambito scolastico. Secondo il professore, la maggior parte degli studenti subiscono episodi di bullismo o compiono atti di bullismo su altri bambini nei modi più tradizionali, ma allo stesso tempo lo studioso afferma che, diversamente da quanto si creda comunemente, non c’è stato un aumento sistematico del cyberbullismo. “Il bullismo tra i bambini e i giovani è un problema grave nella maggior parte dei paesi ma non per questo irrisolvibile. Con la conoscenza e attraverso un impegno fondato sulla ricerca, è possibile ridurre in maniera considerevole i problemi di bullismo, ridurre la sofferenza personale e far risparmiare alla società grandi somme di denaro” ha infine affermato.

Nel suo discorso di apertura, Costas Yannopoulos, presidente di “The Smile of the Child”, ha presentato l’assiduo impegno dell’organizzazione greca nell’area della prevenzione al bullismo e ha illustrato l’importanza dell’iniziativa della ONG greca volta ad istituire una cooperazione all’interno della Rete Europea Anti-bullismo con 16 organizzazioni provenienti da 12 paesi dell’UE.

Un dibattito in seduta plenaria co-organizzato da “The Smile of the Child” e dall’ILGA-Europe si è concentrato sulle politiche europee contro il bullismo. Vaso Artinopoulou, professore di criminologia all’Università di Panteion in Grecia, ha presentato la strategia europea contro il bullismo sviluppata nell’ambito del progetto finanziato dall’UE “European Anti-bullying Network” sottolineando la necessità di un approccio e di una risposta a livello europeo.

Shannon Geoffrey, relatore speciale sulla protezione per l’infanzia in Irlanda, ha contribuito con la sua esperienza professionale analizzando gli standard dei diritti umani in relazione al bullismo scolastico, mentre Eleni Tsetsekou, a capo dell’unità LGBT del Consiglio d’ Europa si è concentrata su cosa può fare il Consiglio per garantire un’istruzione senza violenza in Europa. Frank Pierobon, responsabile delle pari opportunità a scuola alla DG Educazione e Cultura, ha ottolineato l’importanza dell’educazione ai diritti umani come prerequisito per la parità, mentre Joe Koswic del GLSEN (Gay, Lesbian & Straight Education Network) ha mostrato come negli Stati Uniti vengano fornite nozioni di base e generali sul bullismo omofobico e transfobico.

Durante la conferenza, sono stati presentati anche alcuni dati interessanti che hanno mostrato che, tra 41 paesi nel mondo, la Lituania, la Lettonia, l’Estonia e la Grecia annoverano la più alta percentuale di studenti coinvolti in fenomeni di bullismo come vittime, come bulli e bulli-vittime. Secondo lo stesso studio, la Svezia è il paese con la percentuale più bassa.

Un nuovo sondaggio condotto e presentato dalla BeatBullying mostra che, in Europa, più della metà (55%) dei bambini che hanno subìto bullismo hanno riferito di essere entrati in depressione in seguito; un terzo di essi ha affermato di aver compiuto atti di autolesionismo (35%) o di aver pensato al suicidio (38%). Il sondaggio, effettuato su più di 2000 adulti e bambini di tutta Europa ha rivelato, in maniera preoccupante, che il 34% degli adulti pensano che il bullismo sia una “normale fase della crescita”, mentre un adulto su sei (16%) sostiene che esso viene considerato come qualcosa che “forma il carattere” dalla maggior parte delle persone nel loro paese.

Studi condotti in Grecia mostrano che il 6,3% degli adolescenti ha subìto cyberbullismo più di una volta negli ultimi quattro mesi, mentre il 40% degli insegnanti ritiene che gli episodi di violenza scolastica vengano spesso coperti e l’84% dei genitori che bullismo scolastico e violenza siano in aumento. Altrettanto allarmante è il fatto che l’assistenza professionale in Grecia venga fornita solo a meno di 1 bambino su 10 tra coloro che hanno vissuto qualche forma di violenza o vittimizzazione.

La conferenza ha inoltre promosso sessioni dinamiche di gruppo che hanno trattato un’ampia varietà di aree relative al fenomeno del bullismo, tra cui il cyberbullismo, i rapporti tra adolescenti e bullismo, i progetti di prevenzione nelle scuole, i punti di vista di studenti e insegnanti, la vittimizzazione dei bambini e i fattori di rischio legati al bullismo. Durante la conferenza, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di partecipare a workshop pratici tenuti da professionisti ed esperti nel settore, mettendo in luce le buone pratiche e gli strumenti educativi necessari per contrastare il bullismo. Queste sedute si sono basate su diverse scuole di pensiero della psicoterapia e diverse tecniche, tra cui i giochi di ruolo, l’espressione dei sentimenti e la drammaterapia e hanno puntato a fornire ad insegnanti e professionisti le competenze necessarie ad affrontare gli episodi di bullismo.

Le foto di questo evento sono disponibili qui

Consulta qui il programma completo dell’evento

Per ulteriori informazioni contattare luisa.ardizzone@cesie.org

ean_banner

Daphne Europe logoThis publication has been produced with the financial support of the Daphne III Programme of the European Commission. The contents of this publication are the sole responsibility of CESIE and can in no way be taken to reflect the views of the European Commission.

Unire le forze per affrontare lo sfruttamento sessuale delle persone minori

Unire le forze per affrontare lo sfruttamento sessuale delle persone minori

La conferenza internazionale “Breaking the Silence” ha promosso il dialogo aperto e strategie innovative per proteggere gli adolescenti vulnerabili dallo sfruttamento sessuale. Esperti da Francia, Italia e Belgio hanno analizzato le dinamiche del fenomeno e condiviso strumenti pratici sviluppati nei paesi partner. L’evento si è concluso ribadendo l’importanza della cooperazione europea per prevenire e contrastare questa grave forma di abuso.

Promuovere relazioni sane: due workshop per giovani

Promuovere relazioni sane: due workshop per giovani

In Europa, il fenomeno dello sfruttamento sessuale minorile rimane sommerso per la mancanza di dati e consapevolezza. I workshop JERICHO, svolti con giovani tra 14 e 17 anni, hanno promosso l’educazione affettiva, il rispetto e il consenso, evidenziando l’urgenza di interventi scolastici continui per prevenire violenze e comportamenti tossici.

Migliora le tue competenze nel contrasto alla tratta di minori con la formazione online gratuita DISRUPT

Migliora le tue competenze nel contrasto alla tratta di minori con la formazione online gratuita DISRUPT

Partecipa alla formazione nazionale online di DISRUPT, prevista per gennaio 2025, per migliorare le tue competenze nel contrasto alla tratta di esseri umani. Il corso di 8 ore approfondirà dinamiche della tratta, uso delle tecnologie nelle indagini, etica nella tutela delle vittime e cooperazione internazionale. Rivolto a professionistɜ del settore, offre strumenti pratici e aggiornati per affrontare questa sfida globale.

CESIE ETS