Interrompere la violenza: investire sull’educazione sessuale e affettiva

giovedì 3 Aprile 2025

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I dati sono inequivocabili: 117 donne uccise nel 2023, 113 nel 2024, e già 17 nel 2025 (Fonte: Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia Criminale pubblicato sul sito del Viminale). Dietro questi numeri, vite interrotte dalla violenza, come quelle di Sara Campanella e Ilaria Sula. Sara, che in un ultimo messaggio vocale confidava la sua paura, uccisa per un rifiuto non rispettato. Ilaria, uccisa dal suo ex fidanzato, ennesima vittima di una violenza che troppo spesso nasce da dinamiche relazionali distorte.

Nel 90% dei casi, le donne vengono uccise da chi conoscono, e nel 93,7% dei casi, l’assassino è un uomo. Un dato che smonta ogni tentativo di minimizzare il fenomeno, di liquidarlo come follia. Questo è un problema sistemico, radicato in una cultura patriarcale che normalizza il controllo, la gelosia, il possesso.

La risposta non può essere solo repressiva.

Il DDL che introduce il reato autonomo di femminicidio è un passo avanti, ma non basta. Dobbiamo agire alla radice, investendo nell’educazione sessuale e affettiva.

L’educazione sessuale e affettiva è uno strumento essenziale per costruire una società più giusta e sicura. Significa insegnare il rispetto, il consenso, l’equità. Significa imparare a riconoscere le dinamiche tossiche, costruire relazioni sane, a dire “no” senza paura.

Eppure, continua a essere sottofinanziata, sottovalutata, osteggiata. Un errore gravissimo, che paghiamo con vite umane.

Come abbiamo sottolineato nel nostro Manifesto per l’Educazione Sessuale e Affettiva, condiviso da enti e individui in Italia ed Europa, dobbiamo urgentemente investire nell’educazione delle giovani generazioni per costruire una società più giusta ed equa. Un’educazione inclusiva, intersezionale, che promuova empowerment e benessere, basata su rispetto, una cultura del consenso e rispetto della diversità, che formi persone più libere, consapevoli e rispettose, capaci di creare relazioni sane e un futuro garantito per tuttɜ.

A Palermo, sosteniamo la promozione per l’educazione sessuale e affettiva insieme alla Consulta Cittadina, un’iniziativa coordinata e permanente di cui CESIE ETS è parte attiva, composta da organizzazioni della società civile, attivistɜ, professionistɜ, espertɜ e tuttɜ coloro che, nel territorio di Palermo e dintorni, operano a vari livelli. L’obiettivo è creare una “comunità educante” capace di contrastare stereotipi e norme di genere che alimentano la violenza, e di muoversi al di là delle risposte emergenziali.

Dobbiamo rompere il silenzio, parlare, educare, agire.

CESIE ETS