Negli ultimi anni, il Terzo Settore ha offerto molte opportunità e sfide per lɜ psicologɜ. In qualità di sociɜ fondatorɜ di associazioni o cooperative sociali, espertɜ di progettazione e sviluppo, coordinatorɜ di servizi e case manager, lɜ psicologɜ del Terzo Settore operano con i gruppi più vulnerabili della società.
Si occupano del trattamento delle tossicodipendenze e del supporto alle persone migranti, della protezione delle donne vittime di violenza e della promozione del benessere di minori con bisogni speciali, trovando anche il proprio coinvolgimento in progetti di consapevolezza sulla salute mentale e l’accompagnamento di giovani in fasi complesse della vita.
Il legame tra psicologia di comunità e Terzo Settore è fondamentale per promuovere il benessere sociale e psicologico. In questo senso, la figura di uno psicologo può contribuire a un aspetto di grande rilievo: la comprensione dell’umano e la creazione di reti sane e collaborative tra individui che condividono percorsi di vita. Uno degli strumenti attraverso i quali questo obiettivo si può realizzare è proprio quello della parola e della narrazione.
Gli esseri umani sono sempre stati narratori. Dalle pitture rupestri ai manoscritti illuminati, le storie hanno comunicato informazioni, norme sociali, intrattenuto e ispirato. La narrazione è influenzata dalle tecnologie disponibili, che offrono nuove sfide e opportunità a chi racconta storie.
Oggi, lo facciamo attraverso piattaforme e spazi non lineari. Il “transmedia storytelling” espande una storia in un’esperienza su più piattaforme. La narrazione immersiva, grazie alla realtà virtuale, permette al pubblico di entrare nella storia e manipolarla visivamente. Queste sono evoluzioni delle tradizioni antiche, potenziate dalla tecnologia.
Le tecnologie dei media si sono evolute notevolmente, da Gutenberg alle odierne capacità del CGI e della realtà virtuale. Ogni sviluppo tecnologico ha permesso esperienze sempre più sofisticate. La narrazione orchestrata su più piattaforme, come nei franchising di intrattenimento, è complessa e sfida i modelli di business tradizionali. Il Producers Guild of America ha riconosciuto questa evoluzione creando nel 2011 la designazione di produttore transmediale.
Con l’avanzare della tecnologia, gli strumenti diventano sempre più accessibili. I confini tra chi crea e chi consuma contenuti si stanno sfumando. Le tecnologie hanno creato YouTube Stars, Influencer e self-publisher, rispondendo alla capacità di raccontare una storia.
Il cervello umano, tuttavia, evolve molto più lentamente della tecnologia. Le nostre menti cercano di dare senso alle esperienze attraverso le storie. Il successo di una storia, che sia transmediale o su una singola piattaforma, dipende dalla risonanza, autenticità e ricchezza del suo racconto.
Le storie sono esperienze umane autentiche che superano la tecnologia e ci portano al cuore dell’esperienza. Ci sono diverse ragioni psicologiche per cui le storie sono così potenti.
Le storie sono una forma primordiale di comunicazione, collegandoci a tradizioni, leggende e simboli antichi. Come sosteneva Carl Jung, condividiamo un inconscio collettivo, con schemi e significati universali.
Le storie creano connessione sociale, superando generazioni e coinvolgendoci emotivamente. Ci permettono di condividere passioni, tristezze, difficoltà e gioie, e di superare difese e differenze. Esse rappresentano una teoria della mente, aiutandoci a dare un senso alla vita attraverso schemi, mappe cognitive e metafore. Le usiamo per spiegare, persuadere e definire valori sociali. Le storie forniscono ordine e conforto. La struttura narrativa ci permette di affrontare emozioni intense, sapendo che la risoluzione segue il conflitto.
Ed è attraverso queste considerazioni che nasce Youth Folktale, progetto che si pone l’obiettivo di supportare lɜ giovani nell’affrontare sfide future, sviluppando strumenti di auto-aiuto e coaching per riflettere sulle loro scelte e progettare il loro percorso di vita.
Il progetto prevede la creazione di sei box contenenti storie del folklore di diversi paesi. Ogni box è sviluppata attraverso sessioni sperimentali che permettono di formulare domande e scenari utili per l’autoriflessione. Queste box possono essere utilizzate anche nel counseling, come nella “Metamorphosis Folk Tale Therapy” di Boldizsár.
Ogni box includerà:
- Una versione scritta del racconto popolare con una guida per analizzare i temi e i personaggi in base all’esperienza personale.
- Carte illustrate che rappresentano i momenti salienti della storia con domande per il soggetto.
- Video narrativi delle storie da proiettare durante le sessioni.
Nel mese di giugno abbiamo incontrato gli studenti di Scienze e Tecniche psicologiche dell’università degli studi di Palermo. L’incontro si è presentato come un’occasione fondamentale per riflettere insieme su come la crescente presenza di psicologɜ nel terzo settore può creare un effetto ripetitore che permetta di sviluppare in ordine crescente un tipo di progettazione che possa trovare la propria solidità nei saperi che esplorano la vita delle persone e le storie che li attraversano per migliorarne la qualità della vita.
Per saperne di più visita https://youthfolktale.eu/ e seguici su Instagram.
A proposito del progetto
Youth Folktale – Probing Our Fortune – Carrier Preparedness and Life navigation with Folktales è finanziato dal DG EAC, Erasmus+ KA2 – Cooperation partnerships in youth. Obiettivo principale del progetto è quello di migliorare la preparazione di giovani, in modo che siano in grado di compiere scelte informate e consapevoli in relazione alla loro vita e carriera professionale, sviluppando la loro capacità di autoriflessione e resilienza.
Partner
- Rogers Foundation, RF (Ungheria, coordinatore)
- CESIE (Italia)
- Hafelekar (Austria)
- Active Citizens Partnership (Grecia)
Per ulteriori informazioni
Leggi la scheda progetto, visita https://youthfolktale.eu/ e segui la pagina Instagram.
Contatta Marco Gennaro: marco.gennaro@cesie.org.