Colmare le distanze: giovani, istituzioni e il percorso di PIVOT

venerdì 31 Ottobre 2025

[ssba]

In un’Europa in cui la partecipazione democratica dei giovani sta diventando una priorità sempre più urgente, emergono con forza le sfide legate all’inclusione, alla rappresentanza e al dialogo tra istituzioni e nuove generazioni. Giovani con minori opportunità, migranti e rifugiati continuano ad affrontare ostacoli significativi nell’accesso ai processi decisionali e alle forme strutturate di cittadinanza attiva, evidenziando la necessità di ripensare strumenti, linguaggi e spazi di partecipazione. È proprio in risposta a questo contesto che si colloca PIVOT, un progetto nato per rafforzare la capacità dei giovani europei di prendere parte alla vita democratica, promuovendo pratiche partecipative più inclusive e consapevoli.

All’interno di questo percorso, la Conferenza Finale del 17 ottobre alla Maison d’Europe di Parigi ha rappresentato un momento di particolare rilevanza. L’incontro ha riunito i principali beneficiari del progetto — giovani provenienti da diversi contesti e con differenti livelli di opportunità accanto a rappresentanti del mondo giovanile, istituzioni, enti pubblici e organizzazioni della società civile provenienti da diversi Paesi europei. Un’occasione non solo per presentare i risultati, ma per interrogarsi collettivamente sulle possibilità concrete di rafforzare il ruolo dei giovani nella vita democratica europea.

La giornata si è aperta con la tavola rotonda “Participation in democratic life and active citizenship of youth: Challenges and good practices”, dedicata a esplorare lo stato dell’arte della partecipazione giovanile nell’Unione Europea. Relatori e relatrici del terzo settore hanno analizzato le principali sfide che ostacolano un coinvolgimento pieno e significativo dei giovani, con particolare attenzione ai percorsi di inclusione per giovani rifugiati, migranti e per coloro che vivono in condizioni di svantaggio. Le esperienze condivise hanno messo in luce l’importanza di metodologie innovative e strumenti che sappiano rispondere ai bisogni reali dei giovani, rendendo la partecipazione non solo possibile, ma realmente sostenibile e trasformativa.

Dopo un breve intermezzo culturale, che ha offerto ai partecipanti un momento informale di dialogo e conoscenza reciproca, la conferenza è proseguita con la seconda tavola rotonda: “Promoting youth participation. Lessons learnt from Youth-PIVOT”. In questa sessione, giovani direttamente coinvolti nel progetto hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con figure politiche invitate all’evento, aprendo un dialogo fruttuoso sui temi affrontati durante PIVOT. I giovani provenienti da SAGSAG e CESIE hanno condiviso riflessioni su questioni centrali come la parità di genere, la migrazione e il cambiamento climatico, sottolineando come queste tematiche non siano soltanto oggetto di studio, ma esperienze quotidiane che definiscono il loro modo di immaginare il futuro.

Parallelamente, i rappresentanti di FEA e PIF hanno posto l’accento sulla necessità di ridurre la distanza tra giovani e candidati politici, proponendo strumenti di partecipazione più efficaci, comprensibili e radicati nei contesti locali. Il dialogo con le istituzioni presenti ha dato vita a un confronto vivace, in cui vision, criticità e proposte si sono intrecciate, delineando nuovi orizzonti per il rafforzamento delle politiche giovanili europee.

La conferenza di Parigi non è stata soltanto la tappa conclusiva del progetto, ma un vero e proprio laboratorio di idee condivise. Un momento in cui è diventato evidente come il contributo dei giovani, quando valorizzato e sostenuto, possa incidere profondamente sulla costruzione di un’Europa più partecipata, inclusiva e capace di evolvere insieme ai suoi cittadini più giovani.