Lasciamo sempre qualcosa di noi, quando ce ne andiamo da un posto: rimaniamo lì; anche una volta andati via. E ci sono cose di noi che possiamo ritrovare solo tornando in quei luoghi.
In queste parole tratte dal suo libro Treno di notte per Lisbona, l’autore e filosofo svizzero Pascal Mercier sintetizza quello che molti giovani vivono oggi in Europa: quella tensione familiare tra il desiderare di vivere la propria vita in un luogo che definiscono come casa e la frequente impossibilità di farlo perché casa non offre nessuna possibilità di impiego.
C’è un legame intenso tra il passato e il presente, qualcosa di romantico nel modo in cui possiamo imparare dalle cose che non ci sono più. Esiste, tuttavia, un legame che può essere ancora più centrale nella vita di una persona ed è la connessione tra il passato e il futuro. Cosa può insegnarci ieri sul domani?
La risposta a questa domanda sarà probabilmente diversa per ognuno di noi, ma ha sicuramente posto le basi alla nostra collaborazione con 5 altre organizzazioni per iniziare un nuovo progetto chiamato Metropolis – Connettere l’eredità culturale agli impieghi del futuro.
Siamo tutti accomunati dall’idea che una percentuale sempre maggiore di giovani nelle nostre città emigra verso altri paesi perché sente di non avere un futuro a casa propria. Parte del problema è che i giovani non considerano le proprie città come luoghi in grado di offrire loro opportunità solide. Troppo spesso, l’unica opzione è fare la valigia e andare via.
Tutte le città coinvolte in Metropolis sono caratterizzate da alti livelli di disoccupazione giovanile. Nella maggiorparte dei casi, un processo graduale di crisi economica ha trasformato questi centri urbani da luoghi di sviluppo industriale e/o agricolo a zone segnate da povertà lavorativa, emigrazione giovanile ed immobilità tecnologica. Al punto tale che le nuove generazioni non hanno potuto apprezzare gli elementi positivi del loro passato urbano, essendo cresciuti a contatto esclusivamente con gli aspetti più negativi e demoralizzanti delle proprie economie di appartenenza.
Quello che vogliamo fare con Metropolis durante i successivi 30 mesi è cercare di offrire un’alternativa tangibile ai nostri giovani. Lo faremo in 6 città: Bradford (Regno Unito), Furth (Germania), Hebden Bridge (Regno Unito), Monceau-sur-Sambre (Belgio), Nicosia (Cipro), e Palermo (Italia). E lo faremo concentrandoci tanto sul futuro economico e lavorativo quanto sul passato di queste città, e tramite l’utilizzo di tecnologie digitali.
Per prima cosa, effettueremo una ricerca per individuare le competenze lavorative più richieste in queste regioni, consapevoli del fatto che nuove figure professionali stanno emergendo mentre vecchie professioni stanno lentamente ritornando nella scena di mercato.
Successivamente, analizzeremo il passato economico di queste città effettuando un lavoro di vera e propria archeologia industriale volto a selezionare quelle strutture e quei palazzi un tempo simbolo di sviluppo economico e industriale e che oggi possono essere adattati ai nuovi bisogni di mercato (o ne hanno le potenzialità).
Infine, combineremo questi dati in mappe urbane interattive che i giovani potranno usare per scoprire sia la loro eredità urbana che le possibilità lavorative a loro disposizione a casa propria, con l’intento di aiutarli ad acquisire competenze che siano in linea con il mercato locale e ridurre così l’emigrazione.
Che dire dei professionisti della formazione che lavorano con e per i giovani? Metropolis ha pensato anche a loro e infatti li fornirà di metodologie di insegnamento innovative, creando un pacchetto di formazione online sull’utilizzo di tecnologie digitali nel lavoro di guida e supporto professionale con i giovani.
Sei un educatore, un professionista impegnato nel supporto lavorativo e professionale giovanile, o semplicemente qualcuno che lavora a stretto contatto con i giovani? Anche tu credi che si può fare di più per aiutare i nostri giovani a trovare il proprio ruolo a casa?
Se questo è il caso, allora devi anche sapere che Metropolis è ufficialmente iniziato questo novembre e che saremmo felici di averti a bordo. Per maggiori informazioni, scrivi a Eileen Quinn a questo indirizzo: eileen.quinn@cesie.org.
Sul progetto
Metropolis – Linking Cultural Heritage to the Jobs of the Future è co-finanziato dal programma Erasmus+ (Azione Chiave 2, Partenariati strategici settore istruzione scolastica).
Partner
Il partenariato è costituito da 6 organizzazioni:
- Coordinatore: ASPIRE IGEN GROUP LIMITED (Regno Unito),
- Quality manager: CESIE (Italia),
- EUROCULTURE/EVROPOLITISMOS (Cipro),
- FRIEDRICH-ALEXANDER_UNIVERSITAET ERLANGEN NUERNBERG (Germania),
- Monceau-Fontaines (Belgio),
- CHY Consultancy Ltd (Regno Unito).
Per ulteriori informazioni
Leggi la scheda progetto di Metropolis.
Contatta Eileen Quinn, eileen.quinn@cesie.org.