Pur non essendoci una definizione univoca dell’espressione “lavoro giovanile”, l’Europa gli riconosce un ruolo strategico offrendo uno spazio concreto di contatto, scambio, condivisione tra i giovani, ma anche tra le generazioni. Di recente, con l’aumento di giovani migranti, è nata l’esigenza da parte degli operatori giovanili di acquisire determinate competenze per lavorare con loro in modo efficace.
Per questo motivo, il progetto Papyrus – Professional Action and Practice for Youth Refugees and Asylum Seekers – sta creando kit di formazione per gli youth worker che lavorano con migranti.
Le attività di formazione saranno create a partire da una raccolta di buone pratiche di precedenti corsi indirizzati a migranti che sono stati realizzati dagli operatori giovanili nei paesi partner del progetto.
La vera innovazione di questo progetto è che i kit di formazione saranno disponibili all’interno di una piattaforma e le diverse attività che verranno create potranno essere scaricate in qualsiasi momento.
Inoltre, verrà creata una commissione di qualità composta da youth worker e da ragazzi rifugiati che testerà il prodotto e darà il proprio parere sullo stesso ai partner che, sulla base dei commenti ricevuti, potranno apportare le modifiche alle attività proposte nei vari kit.
L’obiettivo del progetto Papyrus è migliorare gli standard del lavoro giovanile nell’approcciarsi con migranti e rifugiati, favorendo strategie per combattere la segregazione e la discriminazione dei giovani esiliati.
I partner del progetto (The Manchester Metropolitan University, Turku University, Kopin, WEBIN e CESIE) in questi mesi discuteranno e potranno confrontarsi sulle tematiche dei kit: multiculturalità, inclusione, economia, psicologia e prevenzione.
Per saperne di più, scrivi a daria.labarbera@cesie.org.