Il programma Youth in Action della Commissione Europea, azione 4.3, mira a incoraggiare la mobilità e gli scambi fra youth worker nell’intento di promuovere l’acquisizione di nuove abilità e competenze che permettano loro di arricchire il proprio profilo professionale.
Mi chiamo Aurélien e ho iniziato a lavorare al CESIE a settembre 2012. Vivo e lavoro in questa città ormai da quasi quattro mesi. La mia organizzazione d’invio a Marsiglia (Pistes Solidaires) mi ha parlato del progetto e poi mi ha proposto di aderire dato che in passato avevo già partecipato a diversi progetti con loro. Ho preso parte ad un Servizio di Volontariato Europeo a Roma nel 2008/09 e poi a vari scambi giovanili in tutta Europa, prima come partecipante e poi come youth leader. Ho anche collaborato con Pistes Solidaires per varie attività locali, occupandomi nel frattempo di alcuni progetti europei (ad esempio un progetto di Europe for Citizens chiamato CityZen) o contribuendo alla preparazione di futuri youth leader o volontari europei. Oltre ai progetti transnazionali ho anche lavorato a Marsiglia per la cittadinanza attiva giovanile e l’istruzione nelle aree svantaggiate. Infine, ho svolto per sei mesi attività di volontariato presso una ONG del Sud del Senegal, un’esperienza intensa e costruttiva nella quale il lavoro giovanile diventava strumento per lo sviluppo locale.
Palermo è la città più grande della Sicilia, un’isola preziosa nel mar Mediterraneo compresa fra l’Europa e l’Africa. La sua posizione strategica spiega la ragione per cui è stata attraversata da tutte le possibili influenze e culture del Mediterraneo, dagli antichi Greci ai Borboni spagnoli, i Romani occidentali e orientali, gli Arabi, i Normanni, i Francesi e anche il regno di Piemonte nel XIX secolo. Anche adesso la Sicilia è terra di immigrazione ed emigrazione, infatti molti siciliani si spostano dalla Sicilia continuando una lunga tradizione di esilio sul continente. Questo è uno dei numerosi paradossi della Sicilia, un carattere fortemente insulare che viene tuttavia compensato da un costante movimento di persone, arrivi e partenze, incontri e addii.
Ho sempre avuto una passione per gli ambienti interculturali e per il lavoro e l’attuazione di progetti all’estero. Per questa ragione l’idea di lavorare al CESIE mi ha entusiasmato fin da quando me ne hanno parlato la prima volta. Mi aspettavo di partecipare alla redazione e attuazione di progetti in diversi ambiti: posso affermare che le mie aspettative sono state confermate. Un’altra cosa meravigliosa qui è l’atmosfera dell’organizzazione, che è allo stesso tempo rilassata ma molto professionale. Da quando sono arrivato ho redatto progetti e lavorato su vari tipi di contenuti in inglese, italiano e anche francese, connessi al programma Youth in Action o alla mobilità giovanile e alla partecipazione civica in generale.
Tra le altre cose ho scritto i contenuti del sito del progetto “SOLE” il cui obbiettivo è quello di promuovere e incoraggiare nuove organizzazioni nell’ambito della cooperazione transnazionale, e soprattutto del programma Europa per i cittadini. Ho anche lavorato ad una guida dell’utente all’interno del medesimo progetto. Ho scritto parti di un programma italiano di volontariato per l’invio di volontari in Senegal e in India. Adesso sto lavorando su alcuni progetti nell’ambito dello strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) principalmente nell’area euro-mediterranea, allo scopo di incoraggiare lo sviluppo delle abilità giovanili e opportunità lavorative nel settore delle organizzazioni della società civile.
Ritengo che la nostra società possa avere un futuro solo se i giovani vengono considerati una risorsa, una promessa e uno strumento per lo sviluppo. Un futuro migliore per tutti è possibile solo con giovani informati, attivi e impegnati. Sostenere i giovani – soprattutto in questo periodo – è un elemento fondamentale dello sviluppo delle nostre comunità, a livello locale e transnazionale. Credo che il CESIE stia svolgendo al meglio il proprio ruolo in questo contesto. A marzo 2012 si concluderà questo programma semestrale. Anche se non c’è ancora nulla di certo, so già che voglio continuare a lavorare nell’ambito della cooperazione europea e transnazionale, perché scrivere e ideare progetti di diversa natura è la cosa che mi stimola di più.
Questo progetto è stato finanziato con il supporto della Commissione Europea. Questa comunicazione riflette solo le opinioni dell’autore, e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsiasi uso possa essere fatto delle informazioni contenute nella presente.