Un’esperienza che è iniziata con un istintivo “no”: la formazione in Giordania.

giovedì 5 Maggio 2022

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È giovedì, 31 Marzo, sono seduta davanti allo schermo del pc e penso che una settimana fa, a quest’ora, ero sul volo Amman-Bergamo: sul volo di ritorno da un’esperienza che è iniziata con un istintivo no. 

Un no, dentro di me, all’idea di affrontare il viaggio, mentre leggo velocemente l’e-mail in cui mi si dà la conferma sullo svolgimento della formazione internazionale in Giordania.

Nella mia mente riecheggiava un pauroso no. No. Un no intriso di paure ad aprirmi al mondo dopo due anni di chiusura forzata, il Covid e la paura di volare.

E poi… io? Io imbranata, io impacciata, io che probabilmente non riesco a intessere un dialogo perché l’inglese non credo di conoscerlo, o meglio capisco abbastanza bene ma poi mi vergogno moltissimo a parlare.

Mi sforzo di non pensarci per qualche tempo perché so che vorrei ma qualcosa mi fa sentire bloccata. 

Con il cuore a mille e senza pensarci su troppo rispondo all’email e scrivo che sono interessata ma una parte di me continua a dirsi che “tanto posso sempre tirarmi indietro”. 

E poi è giunto il giorno dell’incontro di preparazione al Winter Camp in Giordania, nella sede del CESIE. 

Dopo un anno di videolezioni, per me stare lì in cerchio, guardarsi negli occhi e sentire le voci di tutte senza problemi d’audio, è stato un ritrovarsi: non mi sentivo più sola e non vedevo l’ora di partire tutte insieme, certa che sarebbe stata un’esperienza che in qualche modo mi avrebbe dato tanto e chi mi avrebbe fatto crescere culturalmente e non solo…

Da quel momento ho solo pensato alle cose belle, alla grandissima opportunità che mi era stata data.

Adesso mi ritrovo ancora a dover metabolizzare i giorni trascorsi e voglio prendermi un po’ di tempo per riflettere, respirare l’aria di novità che mi porto dietro e fare ricerche. 

Sono tanti i punti da cui partire, tra i tanti l’incontro svolto al National Agricultural Research Center che ha un posto speciale perché mi ha dato la possibilità di conoscere più a fondo e con un approccio scientifico gli studi condotti sulle api, il mondo ronzante di cui voglio far parte! 

Ho trovato un Paese che mi ha preso un pezzo di cuore e che vorrei scoprire ancora e più profondamente. Non pensare alla Palestina, lì al di là del mare, è stato impossibile. Nei viaggi in pullman, verso le visite, la vedevo ed era lì quasi dormiente, assopita, pronta a urlare la sua storia o a bisbigliarla a chi avesse voluto ascoltare e conoscere. 

Adesso fremo per conoscere di più, per capire più a fondo. 

È stata un’esperienza unica. È stato un riconoscersi e non so spiegarmi il perché. 

Lascio la Giordania e porto con me un’immensa Gratitudine, uno shukran grande quanto Palestina, Spagna, Italia e Tunisia messe insieme! 

E allora Yalla! Yalla! prontissima – più o meno- per una nuova avventura e per riscrivere la mia storia!

Irene

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