Il 6 di febbraio il CESIE celebra la giornata internazionale della tolleranza Zero contro le mutilazioni genitali femminili (MGF). Le MGF sono riconosciute a livello internazionale come una violazione dei diritti umani. Purtroppo, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), più di 125 milioni di donne sono vittime di MGF e 3 milioni di ragazze continuano di essere in situazione di pericolo ogni anno. Queste pratiche sono ancora abbastanza diffuse, soprattutto nei paesi del continente africano, ma anche in Asia, Medio Oriente e in Europa (circa 500 000 nell’ Unione Europea). Anche se la prevalenza delle MGF si è ridotta in diversi paesi, è un processo lungo e molto vario in quanto riguarda diversi tipi di comunità. Tuttavia, le FGM sono vietate e punibili dalla legge in 42 paesi, inclusa la maggioranza dei paesi dell’ Unione Europea.
Questa giornata internazionale intende aumentare la consapevolezza nel mondo sulle mutilazioni genitali femminili e promuovere l’abolizione di queste pratiche che violano il diritto delle ragazze e donne a livello dell’integrità fisica e mentale. L’Unione Europea afferma il suo impegno per eliminare le MGF e tutte le forme di violenza contro le donne, attraverso diversi programmi per fare crescere la consapevolezza, l’informazione e la formazione (come il Programma Daphne). Inoltre, le Nazioni Unite hanno sviluppato un programma, United Nations Volunteers (UNV) per sostenere le comunità locali a eliminare le MGF attraverso un approccio basato proprio all’interno della comunità.
Come contribuisce il CESIE?
Sunia Geel 2: Take care of yourself.
Il progetto intende affrontare ogni genere di violenza domestica contro le donne di diverse minoranze etniche. Fornisce una maggiore comprensione delle esigenze degli utenti, creando così la possibilità di migliorare la risposta. È fondamentale che le donne abbiano il potere di fare scelte consapevoli e sicure per sé e per i propri figli. L’incidenza della violenza domestica e della violenza intra-familiare sarà ridotta promuovendo un approccio di tolleranza zero all’interno delle comunità emarginate e tra coloro che forniscono servizi sociali per minoranze etniche.
Replace 2: Abolire la mutilazione genitale femminile in Europa
Il progetto in questione mira all’abolizione delle pratiche di MGF, proseguendo le ricerche e le azioni sviluppate nel primo progetto REPLACE che hanno avuto come risultato il “Toolkit pilota per la sostituzione di approcci per l’eliminazione della MGF nella Unione europea: realizzare il cambio di comportamento con le comunità praticanti”. “Replace 2” si sta realizzando basandosi sull’approccio partecipativo con le comunità coinvolte dalla pratica di MGF presenti nel Regno Unito, in Olanda, in Italia, Spagna e in Portogallo. La ricerca- azione che si sviluppa attraverso focus Group, interviste e interventi a livello della comunità, ha l’obiettivo di contribuire a un cambiamento di atteggiamento riguardo alla pratica delle MGF. Come risultato di questa esperienza nei diversi paesi e con le diverse esperienze nelle comunità, il partenariato arricchirà la versione finale del Toolkit che potrà diventare uno strumento indipendente da utilizzare in UE.
Durante la prossima settimana, i ricercatori di origine Eritrea ed Etiope coinvolti nel progetto sviluppato dal CESIE, organizzeranno a Palermo una mattina di dibattito sul tema delle MGF con gli studenti dell’istituto Magistrale Regina Margerita di Palermo. Sarà un’opportunità per facilitare una riflessione e aumentare la consapevolezza fra i giovani sulle MGF e favorire una riflessione sul fenomeno dell’immigrazione e le diverse pratiche culturali.
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