Il potere rigenerante della foresta e la forza delle connessioni umane

mercoledì 9 Ottobre 2024

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In una società sempre più iperconnessa e orientata alla performance, gli esseri umani dimenticano spesso l’importanza di fermarsi, respirare, annusare, ascoltare, percepire e toccare. Azioni semplici che, in realtà, racchiudono una profonda interconnessione umana, personale e sociale.

SAFE HUT si è reso conto di quanto questa necessità sia valida anche per lɜ professionistɜ, e ha permesso allo staff dei WGSS – Women and Girls Safe Space di fermarsi, odorare, ascoltare, sentire e toccare, dando nuova vita ai propri sensi, alle proprie percezioni e bisogni grazie al forest bathing: una pratica che unisce la riflessione personale alla riconnessione con la natura e con il presente.

SAFE HUT sostiene l’inclusione sociale e lavorativa delle donne e delle adolescenti migranti in condizioni di vulnerabilità attraverso l’istituzione di spazi sicuri, cioè luoghi in cui le donne e le ragazze sono sostenute attraverso processi di empowerment personale, psicosociale, cognitivo e socio-culturale.

Lo staff, proveniente da Italia, Grecia, Romania, Bulgaria e Lituania, guidato da una professionista del settore, ha intrapreso un percorso che ha permesso di riscoprire una consapevolezza prima personale e poi collettiva. Questo percorso ha insegnato l’importanza di concedere tempo al corpo e alla mente per vivere pienamente il presente, in modo consapevole e attento ai propri bisogni. Solo così è possibile aprirsi, con maggiore sensibilità, ai bisogni di chi ci circonda.

Nel complesso lavoro dello staff dei WGSS, l’empatia e la capacità di empowerment sono elementi essenziali nella relazione con l’utenza. È fondamentale che chi si trova in prima linea, raccogliendo storie, emozioni e vissuti degli altri, sia consapevole di come agire sia per il beneficio dellɜ utenti, sia per la propria tutela psicofisica. Durante le due giornate di staff retreat, il lavoro di gruppo ha creato preziosi momenti di scambio umano tra lɜ partecipanti, dando vita a un vero e proprio safe space immateriale, di inestimabile valore.

Lɜ partecipanti hanno acquisito la consapevolezza che la condivisione ha il potere di trasformare non solo chi ci circonda, ma prima di tutto noi stessɜ. Essa plasma pensieri ed emozioni, contribuendo al benessere altrui e allo stesso tempo proteggendoci dall’estraniamento che i lavori sociali possono spesso comportare. Questa consapevolezza accompagnerà lɜ partecipanti al loro rientro nelle attività, offrendo a chi beneficia del safe space una nuova linfa vitale, scaturita dalla condivisione e dal valore profondo che ogni essere umano ha lasciato in questa esperienza.

Per saperne di più su SAFE HUT contatta Cristina Idone Befecadu: cristina.idonebefecadu@cesie.org.

A proposito di Safe Hut

SAFE HUT – Holding safe spaces for women and girls’ empowerment è un progetto finanziato dalla Commissione Europea, DG for Migration and Home Affairs (HOME), Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (AMIF).

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Contatta Cristina Idone Befecadu: cristina.idonebefecadu@cesie.org.

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