È passata una settimana esatta, oggi giovedì 31 marzo, dal ritorno dal Winter Camp in Giordania, periodo necessario a prendere spazio, ad andare oltre il coinvolgimento emotivo ad elaborare infine quello che ho vissuto da più punti di vista, al fine di avere una visione più chiara ed ampia.
Prima di tutto, non avendo mai partecipato ad un progetto interculturale, prima di partire, ero chiaramente un po’ spaventata dalla questione linguistica e culturale, forse avevo semplicemente paura di inciampare nell’ incomprensione, generata anche dal mio inglese un po’ stentato.
Invece mi sono stupita di appurare che, non solo che non esistono barriere linguistiche, ma che siamo molto più connessi e simili di quanto immaginiamo. Questa consapevolezza è emersa soprattutto dopo un’attività creativa abbastanza coinvolgente che ci ha portate a raccontare le nostre storie al fine di creare qualcosa insieme e che ci ha mostrato chiaramente quanto avessimo in comune.
Vedere i nostri vissuti intrecciarsi nell’elaborazione dell’attività ha suscitato in me una profonda riflessione sul reale significato della parola “comunicare” e di conseguenza una maggiore comprensione, sostenuta dall’empatia del gruppo.
Ho ascoltato, con ammirazione, le storie delle donne forti e coraggiose che mi circondavano, la cui perseveranza e lungimiranza è stata forgiata dalle difficoltà incontrate durante la stesura dei loro progetti lavorativi. Mi sono sinceramente appassionata e sono state per me motivo di ispirazione oltre che una spinta a cercare la mia strada con la stessa determinazione, per riscrivere la mia storia.
Sicuramente ciò che mi ha più segnato di più è stata l’esperienza umana. Inoltre, sono state molto interessanti entrambe le visite studio. È stato importante andare sul campo, approfondire le questioni pratiche per conoscere meglio la situazione agricola giordana.
A completare l’esperienza la bellezza del luogo, la cura di ogni particolare, l’abbondanza.
Per me è stato un grande dono, un’opportunità di crescita che mi porterò per tutta la vita.
Roberta