I principi dell’agroecologia (HLPE, 2019), ancorati alla diversità e alla complessità di suoli, territori e culture, rappresentano un’alternativa concreta al sistema di produzione, distribuzione e consumo alimentari attuali, insostenibili a livello ambientale, sociale ed economico. È dunque di cruciale importanza integrarli nei percorsi di formazione professionale che mirano a preparare chi intende intraprendere una carriera nel settore agro-alimentare, ma anche in quello turistico legato alle tradizioni enogastronomiche.
Questo cambio di paradigma risiede nel riconoscere soluzioni diverse per territori e culture alimentari diverse, sottraendosi all’applicazione di formule standardizzate. Le soluzioni proposte, ad esempio, a partire dagli anni Sessanta durante la Rivoluzione Verde, pur avendo permesso un aumento della produzione alimentare globale, hanno purtroppo danneggiato interi ecosistemi e intere comunità agricole, soprattutto nei Paesi del Sud Globale, spesso soggette a fenomeni di land grabbing e conseguente perdita del tessuto produttivo-economico locale.
Il land grabbing può essere definito come il controllo (attraverso la proprietà, l’affitto, la concessione, contratti, quote o qualsiasi forma di potere) di quantità di terra superiori alla media locale da parte di una persona o entità (pubblica o privata, straniera o nazionale), con qualsiasi mezzo (legale o illegale), con l’obiettivo di speculazione, estrazione, controllo delle risorse o mercificazione, a scapito dei contadini, dell’agroecologia, della gestione sostenibile del territorio, della sovranità alimentare e dei diritti umani (Ecoruralis, 2016, https://www.farmlandgrab.org/uploads/attachment/EcoRuralis_WhatIsLandGrabbing_2016.pdf)
L’agroecologia non separa la produzione agricola dal consumo e dalle abitudini alimentari, ma inserisce entrambe le dimensioni in un discorso completo e circolare, che vede chi produce e chi consuma dalla stessa parte, anziché come entità con interessi concorrenti. Lungo la filiera, tuttavia, si insinuano spesso attori economici intermediari e la grande distribuzione organizzata (GDO), che tendono a danneggiare sia chi produce – stabilendo standard qualitativi eccessivamente elevati a prezzi troppo bassi, con il rischio di far scomparire le piccole e medie aziende – sia chi consuma, fissando prezzi al dettaglio ben oltre il prezzo corrisposto da chi lavora nell’agricoltura.
SEEDS: una risposta formativa alle sfide globali
È in questo scenario di sfide ambientali, sociali ed economiche che il progetto SEEDs ha trovato la sua ragion d’essere. SEEDS nasce per migliorare le competenze nell’ambito dell’agroecologia, di docenti e corpo studentesco deegli istituti di istruzione e formazione professionale (IFP) in Europa e nei Balcani Occidentali. Il suo lancio è avvenuto a Palermo l’11 e il 12 marzo 2025.
Perché SEEDS? Il progetto SEEDS nasce con l’obiettivo di far avvicinare all’agroecologia insegnanti in primis, e di conseguenza, chi studia negli istituti di formazione professionale degli IFP, in risposta alle sfide ambientali e sociali che minacciano i sistemi agroalimentari globali, dalla perdita di biodiversità al degrado del suolo, dall’abbandono delle aree rurali alla concentrazione di potere nei mercati globali delle sementi, degli input agricoli (fertilizzanti e pesticidi) e della distribuzione, con effetti diretti sia sugli agricoltori che sui consumatori.
Queste e altre riflessioni ci guideranno nello sviluppo del programma di formazione indirizzato agli insegnanti degli istituti IFP, finalizzato all’acquisizione di competenze utili allo sviluppo di un curriculum partecipativo sull’agroecologia. Abbiamo spiegato perché centrato sull’agroecologia.
Perché partecipativo?
Perché una buona formazione agroecologica richiede il contributo di professionisti, aziende agricole e attori locali, che siano a conoscenza delle necessità e peculiarità del sistema alimentare territoriale di cui fanno parte. SEEDs fin dalla sua nascita è stato concepito con questo approccio.
Risultati raggiunti e prossimi step
Negli scorsi mesi, SEEDs è entrato nel vivo delle attività. Come presupposto per lo sviluppo di materiale formativo di qualità e coerente con le esigenze nazionali, abbiamo avviato un’analisi delle risorse formative e dei curricula esistenti e delle lacune formative in ambito agroecologico ciascuno nei propri contesti nazionali e/o regionali, attraverso interviste ad agricoltori, insegnanti e ad altri attori rilevanti nel campo, finalizzata alla stesura di un Manuale sull’agroecologia che ha restituito lo stato dell’arte dell’agroecologia in ciascun Paese partner e nei rispettivi programmi di istruzione e formazione professionale. Il Manuale è consultabile qui.
Alla stesura del Manuale, si è susseguita quella del Piano d’azione per l’elaborazione di un programma di formazione partecipativo sull’agroecologia, che può essere utilizzato da insegnanti e formatori come guida pratica per lo sviluppo partecipato di programmi formativi sull’agroecologia congiuntamente con attori del territorio che possano valorizzarne contenuti e metodologie.
Passata questa fase preparatoria, adesso siamo pronti per entrare nel vivo delle attività: ci stiamo infatti preparando a sviluppare un programma formativo per insegnanti IFP che permetta di acquisire sia conoscenze teoriche che pratiche sull’agroecologia, ma anche metodologiche rispetto ai possibili approcci utili agli insegnanti per promuovere la partecipazione attiva degli attori locali nel co-sviluppo di programmi formativi che si rifacciano alle esigenze territoriali. Uno dei principi cardine dell’agroecologia è infatti partecipazione e nel progetto SEEDS intendiamo promuoverla così. Ma su questo vi aggiorneremo tra qualche tempo.
Se volete conoscere i dettagli del progetto, consultate la scheda progetto.
A proposito di SEEDS
SEEDS – Sowing agroEcological education in the VET sector è finanziato dal programma Erasmus+: Rafforzamento delle capacità nel campo dell’istruzione e della formazione professionale (VET), ERASMUS-EDU-2024-CB-VET.
Partner
- CESIE ETS (Italia, coordinatore)
- Eurotraining (Grecia)
- Syncnify (Francia)
- Rete Albanese Per Lo Sviluppo Rurale (Albania)
- Universum College (Kosovo)
- SSK Livno (Bosnia-Erzegovina)
- Sarajevo Meeting of Cultures (Bosnia-Erzegovina)
Per ulteriori informazioni
Contatta Marika D’Angelo, marika.dangelo@cesie.org.









