La mobilità europea come percorso pedagogico per i giovani d’oggi: gli sviluppi del progetto TAPT

lunedì 11 Novembre 2013

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La mobilità è sempre stata al centro della maggior parte dei programmi promossi dall’Unione Europea, diventando negli ultimi anni un vero e proprio percorso pedagogico. Mobilità infatti non significa solo partire e conoscere altri contesti europei, ma include un periodo di preparazione e comprensione di sé già prima della partenza che viene ulteriormente valorizzato anche in seguito all’esperienza all’estero. Il partecipante all’azione di mobilità infatti dopo la sua esperienza è certamente più sicuro di sé, conosce i suoi limiti e le sue risorse e per questo in seguito sa come valorizzarli e utilizzarli al meglio nel contesto a cui appartiene.

Il CESIE – Centro Studi ed Iniziative Europeo ha sempre utilizzato la mobilità come strumento principale delle sue azioni, inviando all’estero negli ultimi anni centinaia di ragazzi in cerca di esperienza professionale o semplicemente di un’esperienza di volontariato in un momento della loro vita in cui sentivano la necessità di focalizzare l’attenzione su loro stessi e contemporaneamente sulla comunità – locale ed europea – alla quale appartengono. Nell’ambito di questa azione, la nostra associazione ha sviluppato diversi strumenti di supporto e aiuto durante l’esperienza di mobilità per facilitare sia i diretti fruitori sia chi la gestisce. Per questo da circa un anno il CESIE è partner del progetto TAPT – Transfer of Administrative and Pedagogical Tools useful to manage mobility projects (Programma di Apprendimento Permanente – Leonardo da Vinci: Trasferimento dell’Innovazione): insieme ad altre organizzazioni che hanno fatto della mobilità una delle loro azioni specifiche – l’associazione francese coordinatrice del progetto ADICE e i partner Projinal (Turchia) e Paragon Limited (Malta) –  stiamo testando strumenti e procedure per sistematizzare al meglio il processo di apprendimento non formale nella mobilità. I partecipanti a tutti i nostri programmi di mobilità europea infatti vengono inseriti all’interno di un preciso percorso di apprendimento che parte dall’incontro informativo prima della partenza e che segue i ragazzi durante tutto l’iter di preparazione fino all’esperienza all’estero. Il ritorno a casa non determina certo la fine del loro percorso ma un orientamento ulteriore in modo da valorizzare quanto appreso durante il progetto di mobilità e valutando – anche a distanza di molto tempo – i frutti che questo percorso ha dato. Nell’ultimo incontro fra tutti i partner che ha avuto luogo a Malta dal 7 al 10 Luglio 2013 si è fatto il punto della situazione e si è data una spinta ulteriore allo sviluppo degli strumenti già condivisi, aumentando la cooperazione fra i partner e migliorando i risultati della fase di adattamento.

Il CESIE porta quindi ancora avanti il perfezionamento di questo percorso, grazie ai continui feedback dei suoi partecipanti e dei partner coinvolti in questo progetto, garantendo in questo modo un’esperienza di mobilità che risponde alle esigenze di apprendimento del partecipante.

Per informazioni sulle varie opportunità di mobilità offerte dal CESIE e sul progetto TAPT, contattare alberto.biondo@cesie.org

CESIE ETS