Ragazzi Harraga: 4 messaggi per celebrare la condivisione culturale e l’apprendimento inclusivo

martedì 16 Gennaio 2018

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Condividere tradizioni culturali, gastronomiche e musicali per celebrare un percorso di apprendimento inclusivo per i minori soli di Palermo: Amine, Md Razib, Salom Dabo Vieu, Mento, Khaossou, Nieves, Ebrima, Moro, Lamin, Mamadou, Justin, Aboul, Peter e Sabbir, partecipanti del laboratorio interculturale di Ragazzi Harragahanno organizzato la festa conclusiva del percorso sotto la supervisione dei facilitatori Ben e Numu.

L’evento si è tenuto il 15 dicembre presso l’Associazione Santa Chiara, sede di tutti i laboratori, ed è stata occasione per i ragazzi di raccontare ai tantissimi partecipanti le loro storie, i loro percorsi, i loro Paesi in un’atmosfera di gioia condivisa.

I giovani hanno ritenuto fondamentale porre all’attenzione della società civile, soprattutto dei giovani italiani e stranieri che vivono a Palermo, 4 messaggi pensati e scritti dai partecipanti che sintetizzano il senso di questi percorsi laboratoriali:

  • Il giovane senegalese Moro ha ribadito come culture e religioni diverse possono convivere pacificamente: grazie alle visite presso una moschea e una chiesa di Palermo, i ragazzi sono giunti alla consapevolezza che le religioni hanno tantissimi valori umani in comune e su questi valori va costruito il dialogo interreligioso.
  • Khaossou, giovane senegalese, si è assunto la responsabilità di affermare che l’Islam non è terrorismo: i ragazzi sentono molto forte questo pregiudizio da parte della gente italiana e sentono il dovere di chiarire che l’Islam è una religione di pace.
  • Ibrahim, guineano, ha insistito sulla necessità di incontro tra giovani italiani e stranieri: la consapevolezza dei partecipanti che non è facile entrare in un rapporto di scambio con giovani locali li ha spinti a rivolgersi a loro chiedendo di superare certe diffidenze. L’appello è rivolto anche ai giovani stranieri, ai quali si chiede di aprirsi e avvicinarsi a loro volta agli italiani.
  • Infine, Lamine giovane gambiano, ha invitato i minori e adulti stranieri che vivono a Palermo e che si trovano in un momento particolarmente delicato di attesa dei documenti, del fatidico permesso di soggiorno, o del colloquio con la commissione o ancora compilazione del C3, a non lasciarsi prendere dall’ansianon demotivarsi e utilizzare questo tempo di attesa per investire su loro stessi, imparare l’italiano, impegnarsi in progetti, conoscere la città e le persone.

Il laboratorio interculturale di Ragazzi Harraga si è caratterizzato come un percorso molto intenso, in cui i partecipanti si sono confrontati su tematiche delicate quali identità, religioni, culture che si incontrano e si fondono insieme per creare una cultura nuova e più ricca nella quale ognuno può riconoscersi.

Per tutti noi è stata un’occasione di crescita e di riflessione che ha permesso di conoscere ragazzi e ragazze coraggiosi e motivati a intraprendere un percorso di inclusione significativo: questo ci ha resi fiduciosi che una convivenza pacifica, armoniosa e di reciproco arricchimento sia possibile.

Il secondo ciclo del laboratorio interculturale promosso dal CESIE avrà inizio tra qualche mese e ci auguriamo che tanti giovani italiani e stranieri vi prendano parte.

RAGAZZI HARRAGA – Processi di inclusione sociale per minori migranti non accompagnati nella città di Palermo è stato finanziato tramite il Bando Never Aloneper un domani possibile. Accoglienza e accompagnamento dei minori e giovani stranieri non accompagnati che arrivano in Italia soli [bando promosso da Fondazione CariploCompagnia di San PaoloFondazione con il SudEnel CuoreFondazione CRTFondazione Cassa di Risparmio di CuneoFondazione Cassa di Risparmio di Padova e RovigoFondazione Monte dei Paschi di Siena] e sostenuto da Posteinsieme OnlusSodalitas Social Innovation e Altran.

La rete di partenariato, che porta avanti tutte le attività del progetto, è costituita da:

Per informazioni sul progetto Ragazzi Harraga, contatta Alessandra Sciurba, alessandra.sciurba@ciai.it.

Per informazioni sui laboratori, contatta migration@cesie.org.

CESIE ETS