Le porte dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo si sono aperte ancora una volta per accogliere il Festival Sabir, giunto alla sua decima edizione in questo autunno 2025.
Il Festival Sabir non è un semplice evento, ma un’agorà vitale e irrinunciabile che da un decennio raduna la società civile di tutto il bacino del Mediterraneo. Organizzazioni, la cittadinanza attiva e persone che lavorano nel settore dell’educazione si danno appuntamento in Sicilia per un confronto schietto e costruttivo su temi cruciali: diritti umani, migrazioni, giustizia sociale e la ricerca di una pace che sia realmente trasformativa.
In un contesto geopolitico complesso, il Festival Sabir si conferma come uno spazio di resistenza intellettuale e pratica. Qui, il dibattito supera le narrazioni superficiali e si radica nelle pratiche quotidiane di cura, uguaglianza e partecipazione. Attraverso panel, laboratori e testimonianze, l’obiettivo è ridefinire il Mediterraneo non come un mare di separazione e frontiere esternalizzate, ma come un ponte che unisce le comunità nella costruzione di un futuro più giusto.
Quest’anno, abbiamo partecipato all’evento con Youth for Peace in the Mediterranean. Grazie alla solida rete locale che abbiamo costruito nel tempo a Palermo, le nostre Antonina Albanese e Giulia Tarantino hanno condotto un panel altamente partecipativo all’interno del festival. La sessione ha esplorato i meccanismi di resistenza sviluppati dalle comunità in Libano, intrecciando testimonianze personali, esperienze collettive e riflessioni critiche su come le persone giovani possano contribuire attivamente ai processi di pace positiva e di trasformazione sociale nei propri contesti locali.
Nel corso degli ultimi due anni, il progetto ha viaggiato attraverso numerosi luoghi — dalle università e i centri giovanili fino al Borgo di Dio di Danilo Dolci, passando per diverse associazioni di base. Queste collaborazioni sono state fondamentali per promuovere la cittadinanza attiva e un’educazione inclusiva, sia nelle aree urbane che in quelle rurali. Ogni incontro, laboratorio e dialogo ha rafforzato la nostra convinzione che la pace non sia semplicemente l’assenza di conflitto, ma la costruzione continua di giustizia, dignità e opportunità per tutti.
Al Festival Sabir, la nostra partecipazione è andata oltre la semplice condivisione dei risultati del progetto: è diventata un momento di riflessione collettiva e di costruzione di reti. Il confronto con organizzazioni provenienti da tutto il Mediterraneo — dal Marocco, Tunisia e Libano fino a Francia, Spagna, Italia e Giordania — ci ha permesso di ampliare il dibattito su come l’educazione alla pace possa rispondere ai bisogni locali mantenendo al contempo una prospettiva decoloniale e intersezionale. Le discussioni hanno sottolineato come la pace debba radicarsi nelle pratiche quotidiane di cura, uguaglianza e partecipazione, soprattutto in una regione complessa e diversificata come quella mediterranea.
Abbiamo inoltre presentato alcuni degli strumenti educativi e manuali sviluppati nell’ambito del progetto, che integrano l’approccio delle capacità di Amartya Sen, il dialogo interculturale e i metodi dell’educazione non formale. Queste risorse mirano a rafforzare le competenze di operatori giovanili, educatori e leader comunitari, offrendo loro strumenti per creare spazi di apprendimento fondati su empatia, pensiero critico e responsabilità sociale.
Il Festival Sabir ha rappresentato per il nostro team un momento di sintesi e rinnovamento — un luogo in cui le idee incontrano la pratica e dove le voci della società civile mediterranea risuonano insieme nell’immaginare un futuro più giusto e pacifico.
Siamo profondamente grati a tutte le persone che hanno partecipato alla nostra sessione e ai numerosi giovani che hanno condiviso riflessioni, speranze ed esperienze locali. I loro contributi hanno riaffermato l’essenza del nostro lavoro: che la pace nasce dalle persone, dalla loro capacità di ascoltare, connettersi e agire collettivamente.
Con la conclusione del progetto Youth for Peace in the Mediterranean, speriamo che i risultati, gli strumenti e le connessioni costruite possano continuare a ispirare nuove iniziative e collaborazioni oltre i confini — facendo del Mediterraneo non solo un mare che separa, ma uno spazio che unisce le comunità nella ricerca della pace e della giustizia.
A proposito di YxP
YxP – Youth for Peace in the Mediterranean Sea è un progetto finanziato da Erasmus+, KA2 Capacity Building in the field of Youth.
Partner
- Association Initiativa Internacional Joven (Spagna, coordinatore)
- Foro Para La Paz en El Mediterraneo (Spagna)
- Institut Méditerranéen de Formation, Recherche, Et Intervention Sociale (Francia)
- CESIE ETS (Italia)
- Association Solidarité, échange et developpement Ased (Tunisia)
- Jovesolides Egypt (Egitto)
- HR180 Business Solutions (Giordania)
- Youth Development Organization (Libano)
- Forum de la Modernité et de la Démocratie (Marocco)
Per ulteriori informazioni
Leggi la scheda progetto.
Contatta Antonina Albanese: antonina.albanese@cesie.org.









