In un mondo in cui la violenza di genere online è in aumento, l’alfabetizzazione mediatica deve essere una parte fondamentale dell’Educazione Sessuale e Affettiva (CSE, in inglese): le persone di tutte le età devono capire come i media influenzano le loro relazioni, il consenso e le norme di genere. Questo tema critico è stato al centro delle discussioni di The Gender Talk: Symposium on Advancing Comprehensive Sexuality Education and Gender-Based Violence Prevention in Europe, che si è svolto a Bruxelles il 6 febbraio 2025.
Organizzato dal progetto Love Act per celebrare i progressi compiuti e lanciare un appello all’azione per il futuro, l’evento ha riunito 72 partecipanti, tra cui autorità politiche, educatorз e attivistз. Provenienti da tutta Europa, hanno ascoltato la necessità di dare priorità all’equità e all’inclusione nelle iniziative di educazione sessuale e affettiva, discusso del suo ruolo nella prevenzione della violenza di genere e riconosciuto il potenziale trasformativo della stessa nella creazione di comunità più sicure e inclusive.
Una visione per un’educazione inclusiva
Ashlee Alexandra Burnett-Beatrice, responsabile globale per la CSE presso la International Planned Parenthood Federation (IPPF), ha aperto il simposio con un discorso di grande impatto. Educatrice e ricercatrice queer caraibica, Burnett-Beatrice ha sottolineato l’urgente necessità di approcci inclusivi, basati sui diritti e trasformativi rispetto al genere nell’educazione sessuale.
Traendo dalla sua esperienza, ha evidenziato l’importanza di rispondere ai bisogni diversificati delle comunità marginalizzate e vulnerabili, soprattutto attraverso partenariati intergenerazionali e incentrati sullɜ giovanɜ.
Approfondimenti per paese: lezioni da Love Act
Insieme con le organizzazioni partner di Love Act, provenienti da Italia, Francia, Lituania, Belgio, Spagna, Grecia e Cipro, abbiamo condiviso informazioni sul contesto dell’educazione sessuale e affettiva nei paesi coinvolti e le nostre esperienze di attuazione delle iniziative Love Act, mostrando le diverse e spesso complesse realtà di promozione della CSE in Europa.
Le presentazioni hanno rivelato un mosaico di contesti, con successi come metodi didattici innovativi e strategie di coinvolgimento della comunità, ma anche sfide come le resistenze culturali e l’ostilità dei governi. Ciò ha sottolineato la necessità di approcci alla CSE su misura e specifici per ogni contesto.
La formazione degli insegnanti ha un ruolo importante da svolgere per sbloccare l’impatto trasformativo della CSE, hanno dichiarato Idoia Legorburu e Nahia Idoiaga, dell’Università dei Paesi Baschi, condividendo i risultati della ricerca di Love Act sul ruolo dell’istruzione nella prevenzione della violenza contro le persone.
Il ruolo dei media: modellare la percezione della sessualità e del genere
Un momento chiave del simposio è stato l’intervento dell’esperto Sergio Villanueva Baselga, Professore Associato all’Università di Barcellona, con la sua presentazione, Comunicare l’educazione sessuale e affettiva: media, genere e sessualità.
Ha riflettuto sulla frase “Tutto ciò che non mi piace è woke”, che illustra come la critica, in particolare dei movimenti conservatori e reazionari, respinga le idee progressiste come l’educazione sessuale completa etichettandole come woke – un termine ormai privo di significato definito. Questa tattica mira a screditare le iniziative a favore di inclusione e uguaglianza, evitando un dibattito costruttivo. Villanueva Baselga ha dunque suggerito in maniera provocatoria: per contrastare queste narrazioni dispregiative e promuovere inclusione e giustizia, dovremmo sostituire il termine woke con un altro termine altrettanto vago?
Ha inoltre condiviso i risultati della sua ricerca sulla manosphere e sui movimenti anti-pornografia, facendo luce sugli spazi digitali che perpetuano la misoginia e la violenza di genere e sottolineando la necessità di un’alfabetizzazione mediatica nell’ambito della CSE. Sfruttare i media è fondamentale per promuovere narrazioni positive sulla salute sessuale e l’identità di genere, combattendo al contempo gli spazi online che alimentano la violenza e la discriminazione.
Villanueva Baselga ha lasciato il pubblico con domande stimolanti che aiutano a ripensare l’approccio alla salute sessuale e alla rappresentazione mediatica.




Diritti digitali e advocacy: Lotta alla GBV online
Alessandro Polidoro, avvocato esperto di diritti digitali, ha condotto un workshop sulle strategie per contrastare la GBV online, incluso l’abuso sessuale basato su immagini, e ha sottolineato l’importanza della protezione dei diritti digitali.
Ha fornito allɜ partecipanti consigli pratici ed esempi per sfruttare il potere dei media di plasmare atteggiamenti sociali positivi verso la CSE, amplificare le narrazioni sulla CSE per raggiungere un pubblico diversificato e guidare il cambiamento politico. Polidoro ha dato la speranza che il cambiamento nel mondo digitale sia possibile attraverso la campagna che ha condotto in collaborazione con l’organizzazione Stop the Data Porn: Pornhub è accusato di raccolta illegale di dati.
Verso un Manifesto Europeo per la CSE
Un esito fondamentale del simposio è stato lo sviluppo di un manifesto europeo per promuovere la CSE. Ispirandosi ai manifesti nazionali creati in ogni Paese coinvolto nel progetto Love Act, tuttɜ lɜ partecipanti hanno contribuito alla stesura di questo documento fondamentale per spingere le istituzioni, i governi e le figure politiche a riconoscere la CSE come strumento chiave per prevenire la GBV e promuovere società più inclusive.
Leggi il Manifesto e firmalo QUI! Firmando il manifesto, il tuo nome o quello della tua organizzazione sarà condiviso insieme ad altrɜ sostenitorɜ di questa causa.
Oltre Love Act: Un invito all’azione
Dopo 2 anni di trasformazione, il progetto Love Act si conclude, ma il percorso verso l’Educazione Sessuale e Affettiva in Europa è appena iniziato.
Sei un’organizzazione o un individuo attivə sulla CSE a Palermo, Italia?
Unisciti al Consulta Cittadina per l’Educazione Sessuale e Affettiva, una rete di oltre 30 organizzazioni e individui che lavorano per rendere la CSE una realtà a livello locale.
Leggi il Manifesto locale in Italia e contattaci per unirti alla Consulta!
Sei un’organizzazione con sede nell’UE che lavora a livello transnazionale su temi legati alla CSE?
Entra nella rete SexSense, un hub europeo che promuove la collaborazione nella ricerca, formazione, advocacy e progettazione. Insieme, possiamo guidare pratiche innovative e ottenere finanziamenti UE per promuovere la CSE.
Esplora la rete SexSense!
Mentre il progetto Love Act giunge al termine, il suo lascito vive attraverso le partnership, la ricerca e l’advocacy che ha ispirato. Insieme, possiamo costruire un futuro in cui l’Educazione Sessuale e Affetiva sia una realtà per tuttз.
Segui tutti gli aggiornamenti sui temi dell’educazione sessuale e affettiva sul sito thegendertalk.eu o contatta Ruta Grigaliunaite: ruta.grigaliunaite@cesie.org.
A proposito del progetto
Love Act – Living positive and intersectional sexuality education for gender-based violence prevention è finanziato dal programma CERV-2022-DAPHNE.
Partner del progetto:
- CESIE (Italia, coordinatore)
- Elan Interculturel (Francia)
- Symplexis (Grecia)
- DDG (Lituania)
- The Square Dot Team (Belgio)
- CSI (Cipro)
- Intered (Spagna)
- UPV/EHU (Paesi Baschi)
Per maggiori informazioni:
Leggi la scheda del progetto, visita www.thegendertalk.eu e seguici su Facebook e Instagram.
Contatta Ruta Grigaliunaite: ruta.grigaliunaite@cesie.org.








