Il progetto EUnify2014 si prefigge di creare una piattaforma per dare voce a coloro che sono marginalizzati dai centri di potere, attraverso l’identificazione e la comunicazione di messaggi efficaci che contrastino la retorica xenofoba e razzista utilizzata dai politici in vista della loro (ri-)elezione al Parlamento Europeo nel 2014. Il progetto è finanziato dall’Open Society Initiative for Europe (OSIFE) e dal suo programma European Election Grants.
Lo scorso 4 aprile, a Palermo diverse organizzazioni locali e membri delle comunità migranti e della diaspora hanno partecipato al workshop italiano. Dopo aver affrontato un’analisi comparativa del fenomeno del razzismo nei quattro paesi partner, i partecipanti – divisi in piccoli gruppi – hanno discusso di analogie e differenze. Per esempio, è stato notato come, in tutti i paesi partner, specie nei periodi di crisi, i partiti di estrema destra tendano a comportarsi nella stessa maniera: riducendo a capro espiatorio le minoranze e fomentando il discorso razzista. O come in Italia, più che negli altri paesi partner, esista ancora una forte retorica razzista non solo contro i migranti, ma anche contro gli italiani del sud.
Lo scopo finale del laboratorio è stato quello di identificare cinque messaggi chiave che contribuiscano a contrastare la retorica razzista. Dopo diverse sessioni e il voto finale, i cinque messaggi “eletti” sono stati i seguenti:
1) La differenza è la nostra presenza
> Infatti, in Italia, è solo grazie ai flussi migratori se vi è stato un incremento positivo (+0,4%) della popolazione totale tra il 2002 e il 2012.[1] Inoltre, nel 2012 gli immigrati costituivano il 10,6%[2] del numero totale di persone impiegate e possedevano il 7,8%[3] delle imprese in Italia.
2) Non andiamo lontano senza darci una mano
> Nonostante il fatto che le politiche sull’asilo vengano spesso attaccate dai partiti xenofobi, l’Italia non è il primo paese in Europa per il numero di arrivi e l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. Secondo i dati UNHCR del 2012[4], l’Italia si è posizionata settima nella classifica UE per il numero di rifugiati presenti sul territorio e 14° nella classifica per la proporzione di rifugiati ogni 1.000 abitanti.
3) Più immigrati, più futuro
> Infatti, nel 2011 i benefici dell’immigrazione sono stati maggiori dei suoi costi. Le entrate relative ai flussi migratori (contributi previdenziali, gettito IRPEF, imposte su consumi e oli, altre tasse, costo dei permessi di soggiorno) si aggiravano intorno ai 13,3 miliardi di Euro, mentre la spesa pubblica relativa (sanità, scuola, servizi sociali, casa, integrazione, giustizia, contrasto all’irregolarità, sicurezza sociale) era pari a 11,9 miliardi di Euro, per un saldo finale di +1,4 miliardi di Euro.[5]
4) Bisogna essere responsabili del proprio passato per costruire il futuro
> Infatti, l’Italia è stato ed è un paese sia di emigrazione che di immigrazione. Attualmente il numero degli italiani all’estero e degli stranieri residenti in Italia è quindi quasi lo stesso.[6] E’ dunque ipocrita non accettare gli immigrati di oggi, sapendo che tantissimi italiani sono emigrati in tante parti del mondo nel corso degli anni (e continuano a farlo oggi).
5) Migrare non è reato, ogni essere umano deve essere libero di cercare una vita migliore
> Infatti, la maggior parte degli immigrati che giunge in Italia è regolare. Moltissimi, invece, sono coloro che cercano un rifugio da situazioni di gravi violazioni di diritti umani e che chiedono asilo. Il diritto all’asilo, seppur non sia sempre garantito nella pratica, è sancito in svariati testi giuridici, inclusa la Costituzione italiana.
La prossima fase del progetto prevede un incontro con i partner per scegliere 10-15 messaggi che verranno diffusi fra politici, candidati alle elezioni europee, i mass media e la società civile, a partire da adesso fino alle elezioni europee di fine maggio. A questo scopo ci avvarremo dei social networks.
Siete quindi tutti invitati a seguirci su Facebook e Twitter!
Per sapere di più sul progetto, potete contattare Emanuela Salvo all’indirizzo partnership@cesie.org.
Partner del progetto:
- International Alert (Regno Unito) – Coordinatore
- Symbiosis (Grecia)
- Commission for Filipino Migrant Workers (Olanda)
- CESIE (Italia)
[1] ISTAT, http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&L=0&user_100ind_pi1%5Bid_pagina%5D=21&cHash=1b6d4004ee2b920353b18d36fda3c661 . NB Abbiamo cercato i dati più aggiornati possibili. Ove ciò non fosse stato possibile, abbiamo fornito dati meno recenti.
[2] Ibidem
[3] Immigrazione Dossier Statistico UNAR/IDOS 2013
[4] UNHCR, UNHCR Statistical Yearbook 2012, http://www.unhcr.org/52a7213b9.html
[5] Immigrazione Dossier Statistico UNAR/IDOS 2013
[6] Fondazione Migrantes, Rapporto Italiani nel mondo 2013, http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginat?id_pagina=49458&target=0










