Mi chiamo Eleonora e questa è la mia esperienza.
Sono arrivata a Hanoi, in Vietnam il 5 settembre 2016: è stato soli sei mesi fa, ma sembra passato un secolo. Nel corso di questi lunghi mesi, ho vissuto la più tragica, eccitante, soddisfacente e appagante avventura che avessi mai potuto immaginare.
Ho lavorato in una scuola per ciechi nella parte meridionale di Hanoi. Il mio compito era insegnare inglese e abilità quotidiane a studenti con disturbi visivi. Ero eccitata e nervosa allo stesso tempo per quello che mi aspettava.
Quando l’aereo è atterrato ad Hanoi, il cielo era ingombro di nubi e il caldo e l’umidità rendevano quasi impossibile riuscire a vedere a un metro di distanza.
Devo ammettere che non ero contenta. La città non era come me l’aspettavo, era affollatissima e non mi sentivo per niente a casa.
Ma non ero sola, vivevo con altri quattro volontari e a poco a poco quel senso di disagio ha cominciato ad abbandonarmi. Lavorare, vivere, mangiare e uscire insieme a loro mi ha dato un calore e un senso di comunità che non mi sarei mai aspettata. Andare a scuola insieme, aiutarci a vicenda nei nostri compiti quotidiani mi ha dato la forza per dare il meglio ogni giorno.
Poiché le esigenze dei nostri studenti a volte andavano al di là della nostra preparazione, ci siamo spesso trovati ad improvvisare, ma quello sforzo extra ci ha dato grandi soddisfazioni. Abbiamo imparato insieme a fare meglio per i nostri studenti, assisterli al massimo delle nostre capacità per rispondere alle loro esigenze.
Verso la fine della mia esperienza, ho cominciato a temere il ritorno a casa, perché pensavo che non mi sarei mai sentita altrettanto necessaria.
Ho cominciato a provare nostalgia per il traffico terribile, per il folle canto dei galli alle due del mattino e, soprattutto, per tutti i miei studenti e i miei amici.
Questo posto mi ha spezzato il cuore infinite volte, mi ha reso più forte e, quando sono partita, non sapevo più se stessi lasciando o stessi tornando a casa.
Porterò sempre con me non solo il viaggio di una vita, ma anche quel senso di solidarietà che l’idea di lavorare insieme per il benessere dei miei studenti mi ha dato.
Grazie SVE per questa meravigliosa esperienza.
Eleonora, Volontario SVE nell’ambito del progetto Erasmus+ “2IQM”
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