Il mio nome è Daniele ho 25 anni, sono Pescarese e ho svolto il mio Servizio Volontario Europeo in Portogallo precisamente a Lisbona.
Ho scelto il Portogallo perché ero affascinato da questo popolo la loro storia e tradizione, inoltre parlando già spagnolo e conoscendo il portoghese a livello basico, volevo potenziare le mie conoscenze linguistiche.
Sono stato ospite dell’associazione Pro Atlantico, la cui sede è a Cruz Quebrada, una frazione del comune di Oeiras una piccola cittadina a 15 minuti di distanza da Lisbona. Questa esperienza mi ha permesso di condividere le mie conoscenze e ampliare i miei orizzonti confrontandomi con ragazzi, più o meno della mia età, provenienti da ogni parte d’Europa e non solo.
La mie principali attività come volontario erano quelle di affiancare in un centro diurno gli assistenti sociali con le persone più anziane, mentre dopo pranzo aiutare gli educatori nelle attività in un dopo scuola rivolto ai bambini di famiglie meno fortunate. Sicuramente i bambini con cui ho condiviso la mia esperienza da volontario mi hanno lasciato un segno. Delle volte eravamo noi volontari a proporre attività come giochi da tavolo, tornei, eventi sportivi ecc. Altre volte semplicemente mi piaceva partecipare alle attività programmate, sentendomi a mia volta un pò bambino. All’inizio mi preoccupavo di cosa potessi dare a questi bambini e alle persone anziane con cui trascorrevo le giornate, ma con il tempo ho capito che la cosa più importante era l’affetto e l’empatia, quello che delle volte viene a mancare nelle proprie famiglie di origine.
Una delle esperienze più significative durante i mesi trascorsi come volontario sono stati i giorni trascorsi a Braga durante l’Arrival Training. In questi giorni abbiamo condiviso le nostre esperienze con gli altri volontari stranieri provenienti da varie associazioni in Portogallo. Questo ci ha permesso di condividere le difficoltà incontrate nelle nostre associazioni di appartenenza e trovare soluzioni su come superarle. Inoltre siamo stati posti di fronte a delle problematiche e attraverso lavori di gruppo dovevamo trovare delle soluzioni. Sviluppando cosi competenze di team work e problem solving.
Io raccomanderei l’esperienze SVE a tutti coloro che siano curiosi di scoprire un determinato popolo o cultura, andando oltre il semplice viaggio, ma rendendosi utili al servizio del prossimo. Inoltre può essere di grande aiuto a coloro che siano ancora indecisi su cosa fare nella vita e vogliano prendersi del tempo per riflettere, ma vivere un esperienza significativa al di fuori dei confini nazionali.
Daniele Secone
Volontario SVE all’interno del progetto Erasmus + “Many Opportunities Real Equality”
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