La decisione di partecipare al volontariato ESC l’ho presa in un tempo davvero breve. Prima è apparso il pensiero, poi le parole e la decisione di farlo. Quindi, la domanda era, cosa e dove – anche se non avevo un’idea del dove.
Conoscevo però parte della risposta, sapevo di voler aiutare, in ogni modo possibile, le persone in una difficile situazione socioeconomica. Ben presto, ho scoperto un’opportunità di volontariato a breve termine a Palermo, le cui attività principali erano orientate verso la mia idea. Ho fatto domanda, entusiasta di investire il mio tempo in modo significativo.
Ho passato le mie giornate a Palermo facendo volontariato al CESIE con diversi target group, tra cui i bambini dell’asilo, sentendo loro giocosità tra gli alberi, vicino alle tartarughe del Giardino Garibaldi. I sorrisi e le facce buffe erano la massima espressione dell’interesse dei bambini, più forti delle differenze linguistiche.
Ho svolto anche attività nei locali di una mensa per i poveri, dove i senzatetto di Palermo possono ricevere un pasto appena cucinato, una doccia e un riparo temporaneo. Cucinare e condividere il mio cibo mi dà sempre gioia, quindi sono stato felice di essere coinvolto in un processo di preparazione del cibo. Quel posto mi ha dato l’onore di tritare la maggior quantità di carote e cipolle della mia vita, ma sapere che serviranno a riempire lo stomaco vuoto delle persone bisognose ha compensato ogni lacrima causata dalla cipolla.
Un’altra attività si è svolta nel cortile di una scuola del Regina Margherita. Facevamo volontariato in un’attività di apprendimento delle lingue lì, chiamata “Tandem”. Può essere descritto come un ambiente rilassato, esperienza interessante basata principalmente sul parlare con liceali che volevano migliorare il loro inglese (e spagnolo). È stata anche un’occasione per noi volontari di imparare la lingua italiana.
Due mesi sono passati davvero in fretta. La parte più calda dell’estate trascorsa a Palermo mi ha regalato un’esperienza unica di tante culture diverse in un unico luogo. L’estetica della città piena di storie di vita diverse, bei volti ed espressioni colorate delle culture hanno lasciato un’impronta nella mia anima. L’impronta è stata approfondita dalle interazioni con gruppi target di attività di volontariato e la sua trama è stata ancora più ricca grazie agli altri bellissimi volontari con cui ho condiviso la mia vita e le ore di volontariato.
Ad essere onesti, abbiamo condiviso molto di più. Abbiamo condiviso un background culturale simile, ma diverso, con le sue gioie e le sue preoccupazioni. Abbiamo condiviso l’entusiasmo e l’incertezza del futuro. Abbiamo condiviso passeggiate e chiacchiere per le strade di Palermo, bei suoni di musicisti di strada e jazz, nuotate e sabbia sulle spiagge, così come la gioia della desiderata pioggia estiva.
Questa preziosa esperienza è stata come i fuochi d’artificio palermitani: audaci, intensi, rumorosi e colorati. Sono grata di aver avuto l’opportunità di incidere su cambiamenti positivi e di ESSERE lì per i palermitani, per i miei coinquilini e per me stessa.
Matea Buckal
Volontaria ESC – Mapping solidarity 2020
Youth Unit