Voci dal Senegal: i volontari SVE che cambiano il mondo

martedì 15 Novembre 2011

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Di seguito pubblichiamo una testimonianza di un nostro volontario Alberto Biondo, che da tre mesi si trova in Senegal nel merito di un progetto SVE – Servizio Volontario Europeo.

“Vivere in un’ipertrafficata Palermo, con i suoi schiamazzi e la sua vivace quotidianità multiculturale e ritrovarsi nella silenziosa e tranquilla Casamance, sud del Senegal, tra il verde della lussureggiante vegetazione tropicale della stagione delle piogge e le antiche tradizioni islamiche e credenze animiste.

No, non è nessuna trama di alcun libro o film di avventura, ma in effetti di un’avventura: io, Alberto, italiano ventisettenne, volontario SVE qui a Sédhiou, cittadina in piena crescita in questo straordinario paese. E non sono il solo europeo: l’ungherese Zita e la francese Sophie sono le mie compagne in questa terza edizione di “Voices from around the world”, titolo semplice ed essenziale che arriva dritto al cuore del nostro SVE: le nostre voci europee insieme alle voci dell’Africa, in un’esperienza che sicuramente sta lasciando il segno in ognuno di noi e – poco a poco – anche nella gente che ci circonda.

Le nostre attività di volontariato qui a Sédhiou abbracciano tanti ambiti: da quello educativo a quello della prevenzione sanitaria, da quello sportivo a quello ludico. Ogni volontario ha specifiche attività a seconda del proprio background e della propria voglia di fare ma anche di apprendere: mettersi in gioco e tenere sempre attiva la voglia di imparare.

Le mie attività personali includono corsi d’inglese per i bambini e per gli adolescenti, Clown Therapy presso l’ospedale locale e un’attività ludica con Sophie dedicata ai bambini disabili. Inoltre, sto elaborando del materiale informativo per la sensibilizzazione contro l’HIV. Non manca, tra i miei compiti giornalieri, anche l’organizzazione di eventi: per novembre sto cercando di trovare possibili contatti per una giornata dedicata alla sensibilizzazione in favore del test HIV e per la donazione del sangue, argomenti “caldi” a livello locale.

Le altre volontarie hanno attività altrettanto utili quanto interessanti: Sophie, per esempio, è responsabile dell’allenamento della squadra di Handball e delle attività con i bambini disabili. Tra queste ultime, oltre a dare una mano nella produzione di prodotti artigianali presso Handicap International, c’è in progetto – per la prima volta qui a Sédhiou – di un atelier educativo che ha come finalità l’alfabetizzazione di tutti quei disabili che non hanno ricevuto un’educazione scolastica.

Zita si occupa invece delle lezioni d’inglese e supporto IT per lo staff della ONG di accoglienza, oltre a futuri corsi d’inglese per i bambini in una scuola nelle vicinanze di Sédhiou. Inoltre, sta organizzando delle giornate in collaborazione con il Centre de Recherche et d’Essais dedicate a giochi e attività per lo sviluppo e la comprensione delle capacità e potenzialità personali. E sempre Zita 3 volte alla settimana conduce una trasmissione nella radio locale Gabou FM, diffondendo la musica e la cultura europea nelle numerose famiglie che ascoltano la radio ogni giorno.

Oltre alle attività personali c’è spazio ovviamente anche per il team work: tutti insieme organizzeremo uno dei più grandi eventi dell’anno a Sédhiou, il Gran Cross, la corsa cittadina in nome della salute e del vivere sano, che vede la partecipazione di tutti gli attori sociali della città e della popolazione intera.

Nella mia esperienza personale in questi tre mesi potrei elencare decine di episodi: far sorridere un bimbo durante la clown therapy o semplicemente vedere il tuo metodo personale funzionare durante l’insegnamento di una lingua straniera, sono momenti che ti danno un’enorme carica e motivazione. Sono tanti, innumerevoli piccoli sorrisi che ti entrano dentro insieme al “totalmente nuovo” che ti circonda, un processo rigenerante e che ti stimola a perseverare e a migliorarti. Se il feedback è negativo, mai gettare la spugna. In quel caso impari dai tuoi errori, lavori sodo e cerchi una soluzione. Non mancano i momenti di sconforto, soprattutto il primo mese, ma fa parte del gioco. Si tratta solo di entrare nella logica del posto, capire i bisogni e tradurre le proprie idee, renderle scevre da quei connotati europei che spesso le rivestono – e che sovente le rendono difficili da utilizzare – e presentarle nella loro essenziale semplicità e universalità. Ci vuole tempo, è vero, ma come abbiamo imparato in questi mesi qui in Senegal il tempo è sempre dalla tua parte.

Inoltre, vivere lo SVE non significa soltanto fare un’esperienza (stra)ordinaria di volontariato, ma fa riferimento ad una esperienza più totale. Da oltre 90 giorni infatti la nostra vita è completamente immersa in quella tipica senegalese: ciascuno di noi è ospitato da famiglie che ci hanno accolto con grande affetto e incluso velocemente nel loro ritmo di vita. Questo ci ha dato la possibilità di scoprire il Senegal dal punto di vista del suo popolo caloroso e accogliente, vero cuore e vera forza di questo sorprendente paese. Il vivere in famiglia ci ha fatto capire il perché e il come di alcuni riti, feste, tradizioni, modi di pensare e di vedere, ma soprattutto ci fa ogni giorno sentire sempre più parte del nuovo mondo che ci circonda.

Sono tre mesi quindi, ma dall’intensità pari a quella di un anno. E altri tre mesi altrettanto intensi ci aspettano. Pochi giorni fa rispondevo ai miei amici che più volte mi hanno chiesto di definire questa mia esperienza. La risposta è arrivata, ma è stata come un fiume in piena difficile da riassumere: è la bellezza di un mondo a cui non ero abituato; è la meraviglia dello scoprire nuove cose ogni giorno, dell’apprendere nuovi modi di pensare, di vedere, di sentire. E’ il piacere di scoprire e di farti scoprire, di dare e ricevere, di arricchirsi interiormente. E’ l’inquietudine di vederti dentro, di farti domande e di temere risposte. E’ la volontà di capire chi realmente sei e di cercare di migliorarti. E’ un continuo imparare ad imparare, è un crescere costante, anche a 27 anni. E’ un toccasana per l’anima che ti rigenera, è la medicina di cui avevo bisogno, è il posto giusto al momento giusto.”

Alberto Biondo

CESIE ETS