Investire in qualcosa di davvero significativo: la storia di Pauline

lunedì 8 Settembre 2025

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Volevo vivere un’esperienza fuori dalla Francia, uscire dalla mia zona di comfort e impegnarmi in un progetto che corrispondesse alle mie motivazioni professionali e accademiche, ma anche e soprattutto ai miei valori. Volevo davvero investire su me stessa in qualcosa che avesse un senso. L’Italia è un paese che porto dentro di me, vivere lì per qualche mese o qualche anno era davvero il mio scopo. All’inizio sono andata a Palermo per un altro breve progetto personale. La città è stata un vero shock, sono rimasta completamente affascinata dall’intensità della città e ho scoperto questo progetto di volontariato con il CESIE.

A Palermo ci vuole pazienza, mi ci è voluto un po’ per abituarmi. È davvero una città unica, non ho mai avuto sensazioni simili in altre grandi città europee, la trovo davvero molto diversa, ma come in tutte le città, ci sono aspetti positivi (una ricca vita culturale, un’atmosfera generale caotica ma piacevole) e aspetti negativi (molto traffico, problemi di sicurezza ecc.). Personalmente, mi è piaciuta molto l’abbondanza di Palermo, c’è sempre qualcosa da fare e, come volontari del CESIE, siamo portati a partecipare a eventi associativi e culturali. È stato molto interessante scoprire di più sul funzionamento della vita associativa nei diversi quartieri di Palermo. È una città ricca di eventi culturali, festival…

Come volontaria del CESIE, ho lavorato al Centro Astalli, ma occasionalmente ho supportato anche altri centri locali che collaborano con il CESIE come Ubuntu e EPYC, un centro dedicato all’emancipazione sociale dei giovani di Palermo.

Al Centro Astalli, dedicato alle persone in difficoltà, ad esempio a chi è appena arrivato a Palermo ed anche ai senzatetto; i miei colleghi erano principalmente giovani italiani che svolgevano il servizio civile. Ho potuto così migliorare notevolmente il mio italiano e immergermi completamente in un ambiente di lavoro, imparando molto. Lavoravo principalmente all’accoglienza, dove potevo orientare e supportare gli utenti del centro nei vari servizi. Aiutavo anche con il servizio colazioni, e a volte facevo l’insegnante per la scuola di italiano. All’inizio è stato piuttosto impegnativo perché la barriera linguistica mi ostacolava un po’, ma col passare del tempo mi sono sentita davvero a mio agio e mi sono piaciuti gli scambi e la condivisione. È un centro importante a Palermo e sono felice di aver incrociato tutte queste persone.

Per quanto riguarda l’italiano, il CESIE ha offerto delle lezioni con insegnanti di italiano presso la scuola per stranieri ItaStra, che mi è stata di grande aiuto.

Ho anche avuto l’opportunità di lavorare con i bambini di Ubuntu. È sempre un’esperienza molto intensa con i bambini e i legami si creano velocemente.

Credo che si debba davvero vedere questo volontariato come un progetto globale: bisogna partire dall’idea che non abbiamo responsabilità o posizioni molto decisive; è un’esperienza che permette, o almeno mi ha permesso una vera introspezione. Ho potuto essere un’altra versione di me stessa, una versione di me in un altro paese, al di fuori dei miei soliti circoli sociali e di amicizia. Sono sempre le cose che sembrano piccole al momento che, nel corso dei mesi, compongono questa esperienza indimenticabile: i legami che si creano con i coinquilini che finiscono per diventare veri amici, non pensavo che i rapporti sarebbero stati così belli e forti, i nuovi posti che diventano quartier generali, mi sono sentita davvero libera a Palermo e mi ha dato un nuovo slancio, una nuova visione su molte cose. Consiglio davvero a tutti di prendersi del tempo nella propria vita, di avere fiducia, anche se non si è sicuri, di dare.

Pauline Bieber

Volontaria ESC

CESIE ETS – Youth Unit

CESIE ETS