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Il 3 ottobre rappresenta una data che risuona con forza ogni anno, richiamando alla memoria la tragica realtà delle migrazioni nel Mediterraneo e la drammatica incapacità delle nostre Istituzioni di frontiera nel trovare soluzioni adeguate. Anziché permettere vie di accesso legali, si continuano a sacrificare i diritti umani e i sogni di migliaia persone in movimento, futuri nuovi cittadini italiani ed europei.
Solo nel 2024, più di 920 persone sono morte o risultano disperse nel Mediterraneo, un numero che equivale a oltre cinque vite spezzate ogni giorno. Dal 2013 ad oggi, il bilancio complessivo è di oltre 29.800 vittime accertate. La tragedia del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, divenuta simbolo delle stragi in mare, continua a segnare la nostra coscienza. Nonostante la sua portata simbolica, il numero delle vittime non ha mai smesso di crescere, mentre chi ne è responsabile resta al potere, ignorando il costo umano di queste politiche di chiusura delle frontiere.
“Di fronte a questa situazione, riteniamo ancora più urgente unirci e far sentire la nostra voce” denuncia il vicepresidente di Stravox, associazione panafricanista costituitasi a Palermo a seguito del movimento Black Lives Matter. “Il 3 ottobre ci troveremo nuovamente in piazza per lottare assieme ai sopravvissuti, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che credono nel valore inalienabile di ogni vita umana, per denunciare con forza i crimini delle politiche migratorie europee, sia in mare che a terra”, conferma Right2Be, movimento palermitano che si impegna nella tutela e difesa dei diritti dei cittadini stranieri a Palermo.
La mattina del 3 ottobre ci riuniremo al Foro Italico a partire dalle ore 10.00, presso il pontile Sant’Erasmo, per ricordare e commemorare le vittime, leggendo una lista che si allunga ogni anno. Ricostruiremo le identità dei nostri compagni e compagne di viaggio, restituendo loro dignità e riconoscendo il valore delle loro esistenze.
Nel pomeriggio, ci ritroveremo ai Quattro Canti a partire dalle ore 16.00 per testimoniare, denunciare e rafforzare il nostro impegno come società civile, affinché le stragi non vengano dimenticate e per l’abbattimento di queste politiche mortifere.
CESIE ETS
Comunità la Zattera
Giocherenda
Borderline-Europe
